Economia

Via l'assegno per il cellulare? La lista dei bonus a rischio

Gli incentivi annunciati dall'esecutivo giallorosso rischiano di saltare. Ora si cambia passo: basta bonus a pioggia

Via l'assegno per il cellulare? La lista dei bonus a rischio

Sono al momento congelati i bonus promessi dal governo Conte ed attesi dai cittadini italiani, i quali speravano di approfittare dell'incentivo statale per effettuare alcuni acquisti. Nello scorso esecutivo si era tanto parlato di bonus smartphone per le famiglie con Isee sotto i 20mila euro, bonus occhiali con voucher di 50 euro una tantum per quei nuclei familiari con Isee inferiore a 10mila euro, bonus rubinetti e bonus auto elettrica, sempre per quelle categorie collocate nelle fasce di reddito più basse.

Al momento, purtroppo, non resta che aspettare. L'attuale governo guidato dall'ex presidente della Bce, che ieri ha intascato anche la fiducia alla Camera, sta esaminando attentamente gli incentivi studiati da Giuseppe Conte e non è affatto detto che tutti i bonus inseriti nella legge di Bilancio vedano la luce, anche perché sono legati ai decreti attuativi. Si prevedono pertanto dei ritardi, sempre che il governo Draghi decida di avallare queste concessioni.

L'esecutivo dell'ormai ex avvocato del popolo aveva puntanto molto sugli aiuti, in particolar modo sull'incentivo per l'acquisto dello smartphone, indispensabile per avviare il Paese verso la digitalizzazione. Vittorio Colao, a capo del nuovissimo ministero dell'Innovazione tecnologica, non sembra però essere dello stesso avviso, come spiega Il Messaggero. Perché il bonus cellulare divenga effettivo c'è bisogno proprio di un suo decreto, oltre a quello del premier Mario Draghi. Dopo l'emanazione dei due provvedimenti, il presidente del Consiglio ed il suo ministro devono poi stabilire le modalità di accesso all'incentivo entro 60 giorni dall'entrata in vigore della legge di Bilancio. Se anche alla fine il bonus venisse concesso, è impossibile dunque che il cosiddetto "cellulare di Stato" venga distribuito alle famiglie a partire dal mese di marzo, come era stato precedemente comunicato.

Nessuna notizia anche del bonus occhiali. Si era parlato di 50 euro concessi a quei nuclei familiari con Isee inferiore a 10mila euro per provvedere all'acquisto di occhiali o lenti a contatto correttive. In questo caso è il ministero della Salute, in collaborazione con il ministero dell'Economia e delle finanze, a dover dare il via libera. Insomma, la questione è nelle mani di Speranza e del suo dicastero. Ed il decreto attuativo, stavolta, non ha neppure un termine di scadenza.

Poco si sa anche del bonus per l'auto elettrica, che prevedeva uno sconto del 40% per l'acquisto della vettura indirizzato a quelle famiglie con Isee pari o inferiore a 30 mila euro. Il ministero dello Sviluppo economico avrebbe dovuto indicare tramite decreto i termini e le modalità della concessione entro l'inizio di febbraio (ossia 30 giorni dall'entrata in vigore della legge di Bilancio), ma per ora tutto tace. Vedremo cosa farà il neo ministro del Carroccio Giancarlo Giorgetti.

Tra le altre più celebri sparizioni anche quella del decreto attuativo per confermare l'aumento di 9,95 euro del costo della revisione dell'auto e dare l'avvio al bonus veicoli sicuri. Per adesso nessun segnale dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Nessuna notizia anche degli aiuti promessi per l'acquisto dei rubinetti: si parlava di 1000 euro per le persone fisiche e 2500 su un massimo di spesa di 5000 mila euro in caso di esercizio commerciale. Adesso dovrà decidere il nuovo ministro dell'Ambiente Roberto Cingolani.

Probilmente il governo Draghi chiuderà la stagione dei bonus a pioggia tanta cara ai giallorossi.

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