I soci di Italo vanno avanti per la loro strada verso la quotazione in Borsa. L'offerta da 1,9 miliardi del fondo Usa Global Infrastructure Partners (Gip) non è stata respinta dal cda di ieri, che è rimasto aperto e si chiuderà oggi. Ma dopo una prima valutazione, il cda avrebbe ragionato che un'offerta sul 100% dovrebbe essere più alta per contenere il premio di maggioranza. Il ragionamento è che l'offerta Usa per l'equity (poi ci sono anche 500 milioni di debito) sarebbe troppo vicina a quella a cui avverrà il collocamento in Borsa del 40%: circolano ipotesi di 1,7-1,8 miliardi, che inglobano anche 50 milioni di dividendi tra quelli deliberati (30) e l'acconto stimato (20). Per cui un'offerta per il 100% che calcoli un premio di maggioranza del 25-30% e le cedole dovrebbe essere almeno sui 2,3 miliardi.
Di certo all'ad (e socio al 5%) Flavio Cattaneo, che pure avrebbe la certezza di restare al timone con gli americani, in questa fase preme fare l'interesse di tutti i soci. E oggi si vedrà: il cda di Italo valuterà il report degli advisor sulla quotazione in Borsa e il parere dei «joint Global Coordinator».
E poi deciderà, perché l'offerta Gip scade. Ci saranno le prime indicazioni sulla forchetta di prezzo e sulle intenzioni di acquisto degli investitori. Anche alla luce dei nuovi scenari di mercato che da qualche giorno hanno colpito le Borse.
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