Una puntata fino ai massimi degli ultimi 18 mesi, e poi la frenata. È una scena che nel 2017 potrebbe ripetersi spesso, quella vista ieri sui mercati petroliferi, con il greggio Usa che ha prima sfondato la soglia dei 55 dollari il barile ed è quindi scivolato del 2,2% nel tardo pomeriggio a quota 52,53. Gli annunci di Kuwait e Oman, che hanno manifestato l'intenzione di procedere con una riduzione dell'output giornaliero pari, rispettivamente, a 130mila e 45mila barili, non hanno convinto del tutto. Anzi. Sta venendo meno la fiducia dimostrata inizialmente dagli investitori per il rispetto dell'accordo siglato il 30 novembre scorso dall'Opec per il primo taglio alla produzione in otto anni.
L'intesa è tecnicamente entrata in vigore la scorsa domenica, e solo nei prossimi giorni - sulla base delle adesioni - si potrà valutarne l'effettiva portata e se sarà davvero in grado di assorbire l'eccesso di offerta. In base agli ultimi dati, il Cartello ha continuato il mese scorso a pompare greggio sugli stessi livelli da record registrati in novembre, forse anche a causa dell'aumentata attività in Libia, uno dei due membri Opec (l'altro è l'Iran) esentati dai tagli, che ha alzato di a 685mila barili la produzione. Resta inoltre da vedere come si comporteranno l'Arabia Saudita, che si è detta disposta ad accollarsi la metà degli 1,2 milioni di barili destinati a essere sottratti al mercato, e la Russia, che ha promesso una sforbiciata di 300mila barili.
Insomma, gli interrogativi restano. Non a caso, Moody's prevede per quest'anno prezzi volatili tra i 40 e i 60 dollari e un aumento dell'attività di fusioni e acquisizioni nel settore oil and gas in Nord America, dove con la presidenza Trump è in vista una politica incentrata sullo sviluppo domestico e sulla deregolamentazione.
Di sicuro, i rincari recenti del greggio si stanno facendo sentire sulle tasche degli automobilisti, con i prezzi dei carburanti in continuo aumento. «Rispetto allo stesso periodo del 2016, oggi la benzina costa mediamente il 7% in più, mentre il gasolio vola a quota +11,3%», ricorda il Codacons che chiede al governo di sterilizzare i rincari.RP
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