Non si arresta la corsa del debito pubblico: a maggio, secondo il Bollettino di Bankitalia, è arrivato a quota 2.327,368 miliardi. Ad aprile, si era attestato a 2.312,760 miliardi, mentre a maggio dello scorso anno era pari a 2.279,850. In un solo mese il debito è salito di 14,6 miliardi, mentre in un anno l'aumento è stato di 47,5 miliardi.
Si tratta quindi di un nuovo record storico e "in pratica è come se ogni famiglia avesse il conto corrente in rosso per 91 mila e 679 euro", afferma Massimiliano Dona, presidente dell'Unione Nazionale Consumatori.
"Secondo gli ultimi dati Istat, infatti, ci sono 25.386.000 famiglie. Un buon padre di famiglia, avendo un debito di questo ammontare, cercherebbe di ridurlo e non andrebbe certo in banca a protestare e a pretendere l'apertura di una nuova linea di credito, che peraltro non gli sarebbe mai concessa. Peccato che, invece, sia quello che l'Italia ha sempre cercato di fare con l'Europa.
Dopo il monito di ieri della Corte dei Conti e l'imminente fine del QE, sarebbe opportuno se si concentrasse gli sforzi sul calo del debito in valore assoluto", conclude Dona.L'incremento, come riportato da Bankitalia, è dovuto al fabbisogno delle Amministrazioni pubbliche (7,6 miliardi) e all'aumento delle disponibilità liquide del Tesoro (5,4 miliardi, a 57,6; erano 58,9 a maggio 2017).
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