Economia

L'America va in guerra contro le criptovalute

Il Tesoro Usa impone di dichiarare al fisco tutti gli scambi oltre i 10mila dollari. Giù il Bitcoin

L'America va in guerra contro le criptovalute

È solo un altro piccolo passo, ma ha tutta l'aria di essere una dichiarazione di guerra: alle criptovalute. Nel bel mezzo delle oscillazioni più folli nella storia delle monete digitali, dal Tesoro Usa capeggiato da Janet Yellen arriva la stretta che impone di comunicare all'Agenzia delle entrate a stelle e strisce (l'Irs) tutti gli scambi e i pagamenti in crypto superiori ai 10mila dollari. «Le criptovalute - scrive in una nota il ministero - pongono già un problema significativo di individuazione, facilitando attività illegali, inclusa l'evasione fiscale».

Con l'alibi dell'evasione, una pratica che costa circa 600 miliardi ogni anno alle casse del fisco Usa, l'amministrazione Biden interviene a gamba tesa su un settore privo di regolamentazione, dove la speculazione e le scorribande finanziarie sono quasi all'ordine del giorno. Quest'ultimo intervento fa il paio con la novità con cui, al termine dello scorso anno, il governo ha imposto ai contribuenti di notificare all'Irs se hanno «ricevuto, venduto, inviato, scambiato o altrimenti acquisito qualsiasi interesse finanziario in qualsiasi valuta digitale».

Da quando è stata nominata responsabile del Tesoro dopo i quattro anni passati a capo della Federal Reserve, la Yellen non ha mai nascosto la propria avversione nei confronti del Bitcoin e delle sue consorelle, considerate «inaffidabili» e spesso «usate per finanziare attività illegali». È lo stesso punto di vista espresso dalle principali banche centrali, da tempo al lavoro per mettere a punto una propria valuta digitale, ma l'ex numero di Eccles Building sembra voler usare subito la mano pesante: era già circolata la voce secondo cui il Tesoro starebbe studiando una tassa fino all'80% sulle plusvalenze realizzate sul trading legato alla blockchain.

Se da un lato la stretta annunciata ieri rientra in un più vasto programma di riforme fiscali teso a recuperare in 15 anni tasse per un controvalore di 2.500 miliardi, dall'altro l'accelerazione impressa potrebbe essere ricondotta alla necessità di recuperare maggiori introiti fiscali, dal momento che la proposta di una minimum tax del 21% sui profitti delle multinazionali non pare aver attecchito più di tanto in Europa. Inoltre, gli esperti sono convinti che aver messo a capo della Sec (la Consob Usa) Gary Gensler, uno dei massimi esperti dell'universo crypto, darà presto un maggior impulso alla regolamentazione del settore.

Dopo il comunicato del Tesoro il Bitcoin è sceso sotto i 40mila dollari, bruciando i guadagni di quasi il 10% realizzati durante la seduta.

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