Non il doppio, ma quasi. Il Monte dei Paschi di Siena starebbe valutando la necessità di portare l'aumento di capitale, che verrà lanciato dopo la metà di maggio, da 3 a 5 miliardi di euro. È quanto hanno riferito ieri all'Ansa fonti vicine all'operazione. Allo stato attuale, viene sottolineato, si tratterebbe soltanto di un'ipotesi ancora al vaglio delle banche del consorzio di garanzia.
Dal quartier generale dell'istituto presieduto da Alessandro Profumo non è filtrato alcun commento sulla possibilità di alzare l'importo di un'operazione che potrebbe mettere in un certo qual imbarazzo la Fondazione Mps, che aveva deciso di prendere parte alla ricapitalizzazione nonostante il recente alleggerimento della quota detenuta nella banca di Rocca Salimbeni. In tre tappe, tra il 19 e il 24 marzo, aveva infatti ceduto azioni fino a scendere al 3,1% del capitale, a un soffio quindi da qual 2,5% che l'ente presieduto da Antonella Mansi si è impegnato non solo a sindacare, ma soprattutto a non annacquare in seguito alla ricapitalizzazione.
Con la cessione di una grossa fette della propria quota, la Fondazione ha consentito al fondo Usa, Blackrock, di diventare il secondo socio di Mps con il 5,748%.
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