L'auto riparte, l'Italia resta a piedi

L'auto riparte, l'Italia resta a piedi

In Europa l'auto cambia marcia, in Italia no. Dopo 18 mesi consecutivi in calo, ad aprile il mercato torna a dare segnali positivi: nell'Ue a 27 - più i Paesi Efta - le nuove immatricolazioni sono cresciute dell'1,8% rispetto a un anno prima, raggiungendo quota 1.081.307 unità. Ancor meglio hanno fatto la Germania (+4%), la Gran Bretagna (+15%) e perfino la Spagna (+11%). Una boccata d'ossigeno per il Vecchio Continente, dovuta anche all'effetto calendario: due giorni lavorativi in più rispetto all'anno scorso. Ma in Italia tutto questo non vale: le vendite scendono ancora del 10%, fermandosi a 116.209 unità.
E proprio il mercato italiano penalizza pesantemente il gruppo Fiat che, con oltre 68mila immatricolazioni (-9,8% rispetto al 2012), ottiene comunque una quota del 6,3%, in miglioramento rispetto a marzo quando era stata pari al 6 per cento, ma in ribasso dal 7,1% di un anno fa. In Piazza Affari il titolo ha perso l'1,49 per cento.
Il solo marchio Fiat ha immatricolato in Europa ad aprile oltre 52mila vetture, in lieve calo (-4%) rispetto ad aprile 2012 che si era contraddistinto per una eccezionale performance causata dal recupero di immatricolazioni in conseguenza dello sciopero dei trasporti del mese prima. «Il marchio cresce in tutti i mercati principali- si legge nella nota del Lingotto - e i suoi modelli di punta si confermano saldamente leader nei loro segmenti». In particolare, la nuova Panda con un incremento del 64% rispetto ad aprile 2012 conquista in aprile oltre 13mila immatricolazioni e una quota di mercato nel segmento del 12,5%. Anche 500 cresce (+19,5% e quasi 15mila vendite). Bene anche la nuova Ypsilon, con vendite in crescita del 17,7%: Lancia/Chrysler in aprile ha immatricolato 7.600 vetture per una quota dello 0,7%, cioè 0,1 punti percentuali in più rispetto a marzo 2013.
In crescita il marchio Jeep nel Regno Unito, dove migliora i volumi di vendita del 10,2%: in aprile il marchio ha immatricolato in tutta Europa oltre 1.700 vetture per una quota stabile allo 0,2%.
Infine, i marchi di lusso e sportivi Ferrari e Maserati hanno immatricolato complessivamente 485 vetture nel mese scorso.
Nel complesso, i dati di aprile «consentono quantomeno di escludere che sia in atto un ulteriore peggioramento del mercato dell'auto», commenta il Centro studi Promotor.

Con l'eccezione dell'Italia, al ventesimo calo consecutivo, fanalino di coda dell'intera Europa, come ricorda con preoccupazione l'Anfia (Associazione nazionale fra industrie automobilistiche). Che, per bocca del presidente Roberto Vavassori, reagisce chiedendo al più presto «l'avvio di un piano di politica industriale di cui da troppo tempo il Paese difetta e che è causa di molti dei suoi mali».

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