Lavori in corso per Salini Appalti in Polonia e Italia

Opere stradali da 80 milioni a Varsavia e da 44,5 milioni nel Milanese. Entro il 2017 atteso il raddoppio del giro d'affari

Il gruppo Salini Impregilo aggiunge un nuovo tassello al piano 2017 che punta al raddoppio dimensionale. E nella settimana dell'assemblea che, venerdì, licenzierà il piano di buy-back , porta a casa una doppia commessa.

La prima, in Polonia, dove il general contractor milanese si è aggiudicato, con una quota complessiva del 95%, la progettazione e costruzione dell'anello a Nord di Varsavia sulla superstrada S8 in direzione di Bialystok, tra Marki e Radzymin. Questo primo lotto - la cui conclusione dei lavori ha una durata di 2 anni e mezzo - è lungo 8 chilometri e vale circa 80 milioni di euro. L'intervento, finalizzato al decongestionamento del traffico urbano, comprende la realizzazione di due svincoli, 9 opere principali (5 viadotti, 2 cavalcavia e 2 sottopassi) e il rifacimento di strade secondarie e limitrofe, con una particolare attenzione alla protezione ambientale.

«Con questa nuova aggiudicazione - spiega una nota - il gruppo consolida la propria presenza nel settore infrastrutture del Paese dov'è già attivo con il completamento dei lavori di costruzione dell'autostrada A1». E rafforza, in parallelo, la presenza a Est dove, di recente, si è aggiudicato una commessa per un'autostrada in Romania. Oltre alle opere in Polonia, attraverso una società del gruppo, Salini Impregilo si è portata a casa anche un lavoro in Italia riguardante l'accesso al centro intermodale di Segrate (Milano) con una quota del 35% per un valore complessivo di 44,5 milioni.

Un piccolo passo per il business del gruppo che in Italia soffre da tempo per la mancanza di commesse e opportunità di crescita. Il fulcro del business di Salini è, per questa ragione, sbilanciato per il 90% all'estero. In Italia - fatta eccezione per la commessa al Brennero - il gruppo è ancora «appeso» a vecchi progetti come la Salerno-Reggio Calabria, il Terzo Valico, le metropolitane di Milano. «Sulle opere strategiche ci vorrebbero dei commissari straordinari col potere di fare e con poteri straordinari perché oggi è impossibile riuscire a modificare tutto. Bisogna by-passare. Come un by-pass, quando si ha un particolare problema», commentava Pietro Salini, a chiusura del primo semestre, parlando della burocrazia che affligge in Italia le opere infrastrutturali. Non per altro, nelle ultime settimane, il numero uno del gruppo ha fatto trapelare l'intenzione di spostare le sede legale fuori dai confini nazionali. Una scelta non imminente, ma che fa ben capire dove saranno assunte le 15.

000 persone (in 4 anni) previste dal piano industriale. Intanto, venerdì, il gruppo darà il via libera in assemblea a un piano di riacquisto di azioni fino al 10% del capitale. Ieri il titolo ha chiuso la seduta in calo dello 0,50%.

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