Sì, la Grecia val bene un compromesso. E no, non è stato un vertice di crisi quello tra Angela Merkel e Christine Lagarde ieri a Berlino. Nodo da sciogliere, la partecipazione del Fmi al terzo piani di aiuti da 86 miliardi di euro per la Grecia. Ostacolo che, secondo fonti vicine alla Cancelliera sarebbe stato rimosso: in cambio, gli europei potrebbero mettere in campo allentamenti del debito, tramite tassi calmierati e allungamenti dei termini di credito. La Lagarde ha infatti parlato della necessità di ristrutturare il debito ellenico, non giudicando però necessario un taglio dello stesso. Alla Grecia toccherà mettere in campo di ulteriori riforme in quanto a mercato del lavoro, politica fiscale e pensionistica, come peraltro già concordato lunedì scorso a Bruxelles. «La via delle riforme da parte di Atene renderà il nostro apporto più probabile», ha annunciato la Lagarde.
Nelle
minute diffuse ieri sera, la Federal Reserve ha intanto confermato che i tassi potrebbero essere alzati «abbastanza presto». «Possibile già in marzo», ha detto Jerome Powell, componente del board della banca centrale Usa.
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