Ligresti tenta il blitz contro Unipol-Fonsai

Paolo Ligresti ritenta di far saltare la vendita di Fonsai a Unipol disegnata da Mediobanca per salvare l'ex galassia di famiglia. Il figlio dell'ingegnere di Paternò si è detto pronto a esercitare il diritto di recesso con la sua Limbo che possiede il 10% della holding Premafin, azione che farebbe scattare l'obbligo di Opa per Unipol che in tal caso si ritirerebbe. La mossa è stata annunciata alla vigilia del cda Premafin chiamato a dare esecuzione all'aumento di capitale riservato al gruppo bolognese. Un incontro non necessario, dal momento che il board aveva già dato esecuzione alla ricapitalizzazione e sono in mano al presidente le deleghe necessarie. Giulia Ligresti ha tuttavia scelto di richiamare al voto il cda, convocando una riunione il cui esito potrebbe, in linea teorica, non essere scontato.
Giulia Ligresti avrebbe convocato il board dopo che martedì i sindaci hanno chiesto per iscritto di dare esecuzione alla ricapitalizzazione minacciando, in caso contrario, di convocare il cda per procedere con un'operazione indispensabile per garantire la continuità aziendale della società.
L'esecuzione dell'aumento riservato a Unipol era attesa tra lunedì e martedì scorso. Ma la melina di Ligresti, che ha il potere di firma per dare seguito all'aumento, ha preoccupato i sindaci spingendoli a scrivere al presidente. I consiglieri decideranno sul da farsi, anche rispetto all'ipotesi di chiedere una proroga a Unipol del termine del 20 luglio che, secondo indiscrezioni, i Ligresti potrebbero proporre. Il cda, che ha sostenuto l'operazione Unipol, potrebbe poi delegare - non senza qualche mal di pancia - il direttore generale Novarese, a firmare l'esecuzione della ricapitalizzazione. La vicenda è tornata ad approdare ieri anche al cda di Mediobanca.

Non escluso l'intervento di un «cavaliere bianco» in caso di mancata ricapitalizzazione di Premafin. Sulle montagne russe i titoli di Fonsai (-43,96%) e Unipol (-3,23%). I diritti sono scesi del 10,95% e del 58,57 per cento.

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