Il gruppo siderurgico Lucchini ha presentato richiesta di amministrazione straordinaria ai sensi della legge Marzano. La domanda è stata depositata presso il tribunale di Livorno. L'istanza viene depositata anche presso il ministero dello Sviluppo che nominerà, a breve, un commissario. A quel punto ci saranno sei mesi per elaborare un piano che, a sua volta, dovrà essere approvato dal tribunale.
Nelle scorse settimane era emersa una manifestazione d'interesse per il gruppo da parte della svizzera Klesch, ma alla fine è stata scelta la via del commissario che avrà ampi poteri di gestione della società, in coordinamento con il ministero. Il gruppo, di proprietà del magnate russo Alexei Mordashov, che conta oltre 2mila dipendenti solo a Piombino (Livorno), è da tempo in grave crisi e sotto tutela da parte delle banche creditrici. È stato l'ad Francesco Chimbeni a comunicare ai rappresentanti sindacali dei lavoratori l'avvio della procedura per il commissariamento con la richiesta di amministrazione straordinaria.
«Purtroppo abbiamo perso troppo tempo - dice Vincenzo Renda, della Uilm di Livorno - il che non ha certo giovato allo stabilimento. Sappiamo, comunque, che da domani si apre una fase nuova. Al commissario chiederemo che porti avanti le nostre richieste sul futuro produttivo dello stabilimento Lucchini, con particolare attenzione all'occupazione». «Si chiude un capitolo che ci portava al dissesto - afferma Luciano Gabrielli della Fiom Cgil - e ora ci aspetta una fase che presenterà sicuramente delle difficoltà, ma che apre una nuova prospettiva per il futuro dello stabilimento».
«Si chiude un capitolo e se ne apre un altro molto difficile su cui prestare molta attenzione - sottolinea Fausto Fagioli, coordinatore nazionale Fim e segretario generale di Livorno -: chiederemo subito al nuovo commissario garanzie sull'occupazione e anche sulla possibilità di tutelare la continuità produttiva». Il momento politico però, annota ancora, non aiuta: «La situazione con le elezioni vicine, complica le cose. Si entra in un periodo pre-elettorale che non aiuta la discussione».
Nello storico stabilimento di Piombino si realizzano le rotaie speciali da 108 metri di lunghezza senza saldatura e l'armamento ferroviario adottato dalle Ferrovie dello Stato fin dal 1908. Sempre Piombino utilizza le più moderne tecnologie disponibili nel campo della laminazione.
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