Microsoft «si scusa» per aver «mancato» alle sue «responsabilità» a causa di «un errore tecnico». È quanto scritto in un comunicato emesso dalla casa di Redmond dopo l'annuncio da parte del commissario Ue alla concorrenza Joaquin Almunia dell'apertura di un'inchiesta e la minaccia di una multa miliardaria.
«Credevamo di stare distribuendo il software» per la scelta del navigatore internet «quando abbiamo inviato il nostro ultimo rapporto» a Bruxelles, ma «solo recentemente abbiamo saputo che non lo abbiamo distribuito ai circa 28 milioni di pc dotati di Windows 7 SP1», si è giustificata Microsoft. La colpa, secondo la casa di Desmond, sarebbe della «squadra di ingegneri responsabile per il mantenimento di questo codice», che «non ha realizzato che doveva fare un aggiornamento» quando è stato lanciato il nuovo sistema operativo alla fine dell'anno scorso. Dopo aver compiuto un'indagine interna e aver comunicato «prontamente» i risultati ai servizi di Almunia, Microsoft, sottolinea nel suo comunicato, ha «preso misure immediate per porre rimedio a questo problema». Il 2 luglio, «un solo giorno lavorativo» dopo aver scoperto l'assenza del «Bubble screen choice» (Bsc) dai pc con Windows 7, Microsoft ha sviluppato un software ad hoc da distribuire a tutti i computer sprovvisti entro la fine di questa settimana. Ha inoltre lanciato un'ulteriore indagine su quanto accaduto e ha proposto ad Almunia di estendere di 15 mesi, quindi sino a fine marzo del 2015, il periodo in cui dovrà fornire ai pc la possibilità di scelta del browser.
Le scuse di Microsoft non cambiano nulla per Bruxelles, che ha annunciato che proseguirà con la sua inchiesta. La società rischia una multa che potrebbe arrivare fino al 10% sul fatturato. Insomma un'altra cifra pesante rispetto a quella già pagata di 900 milioni di euro dato che la società fattura circa 70 miliardi di dollari.
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