L'Ue boccia le tariffe dell'Agcom

Troppo alte le tariffe di terminazione in Italia. Dopo aver segato quelle fisso-mobile, cosa che ha aperto una voragine nei conti degli operatori di tlc (-13,8% i ricavi di Vodafone nei tre mesi) la Commissione Ue ha bocciato la proposta dell'Agcom su quelle di terminazione tra due numeri «fissi», perché «nettamente più alte rispetto a quelle di qualsiasi altro Paese Ue». Ciò, spiega l'Ue, «avrebbe avuto un impatto negativo sui consumatori in Italia e sugli operatori di altri Stati membri». La proposta dell'Agcom prevede tariffe di terminazione delle chiamate fisse comprese tra 0,206 centesimi al minuto e 0,127 centesimi sempre al minuto per il 2013 e il 2014. Queste, secondo la Commissione, sono «nettamente più alte rispetto a quelle di qualsiasi altro Stato membro in cui vengono applicati metodi di fissazione dei prezzi adeguati». Si tratta infatti dei prezzi applicati dalle reti tlc nei rispettivi confronti per consentire alle chiamate effettuate tra le diverse reti di giungere a destinazione, e che finiscono per incidere sulle tariffe telefoniche proposte a consumatori e imprese.
«La proposta dell'Agcom desta preoccupazione riguardo alla sua conformità con l'obbligo del garante di fissare tariffe che riflettano costi efficienti per i servizi di terminazione», ha affermato la commissaria Ue all'agenda digitale Neelie Kroes, sottolineando la «determinazione» da parte dell'esecutivo comunitario a garantire che le tariffe di terminazione regolamentate siano ridotte».

Ora l'Agcom ha tre mesi per discutere con Bruxelles e il Berec, l'organismo dei regolatori europei, le modifiche da apportare alla proposta di tariffazione per renderla conforme al diritto Ue. L'autorità guidata da Angelo Cardani ha però precisato in una nota che la lettera è prassi consolidata e determina una successiva fase di scrutinio dove l'Agcom cercherà di far prevalere le proprie ragioni.

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