"Luxury Living sarà polo del lusso"

L'ad: "Il modello è Luxottica. Pronti a nuove aperture all'estero"

"Luxury Living sarà polo del lusso"

È la casa il nuovo palcoscenico del lusso: così l'arredamento delle grandi firme diventa oggetto del desiderio. Una tendenza internazionale che favorisce il made in Italy, come spiega Andrea Gentilini, neo amministratore delegato di Luxury Living, azienda forlivese che produce le collezioni di arredo per griffe prestigiose, da Fendi a Trussardi, da Bentley a Bugatti: «Siamo presenti all'estero da tempo, in Europa e non solo: dalla Cina, nostro principale mercato, agli Usa, dove abbiamo tenuto nonostante tutto, e abbiamo un occhio attento su tutta l'Asia. Proprio grazie alla diffusa presenza internazionale abbiamo potuto compensare i mercati che hanno sofferto di più per l'emergenza con quelli che ne sono usciti prima, come la Cina: chiuderemo così il 2020 con un risultato vicino a quello del 2019, 90 milioni di euro».

Gentilini prende il timone in un momento chiave per l'azienda, acquisita a luglio dal colosso americano Lifestyle Design: «È un nuovo corso che porta a costruire un polo del lusso con marchi diversi e complementari, il modello Luxottica per l'occhialeria trasferito nel mondo dell'arredo. Ora l'obiettivo è creare prospettive di crescita attraverso nuove licenze. Inoltre, stiamo intervenendo sui marchi storici, con un vero e proprio cantiere di lavoro interno, che valorizza la capacità unica della nostra azienda: perché noi non vendiamo solo arredamento, ma lo stile di vita caratteristico di ogni griffe. Un equilibrio difficile ma affascinante: lanciamo collezioni come la moda, però si tratta di ambienti. Che devono essere vissuti, quindi si richiede la massima attenzione all'ergonomia, e devono durare, ben più di una stagione».

La crescita internazionale passa anche attraverso nuove aperture: «Amplieremo la nostra rete di negozi di proprietà, che attualmente sono sette: 4 in Italia (2 a Milano, 1 a Forlì, 1 a Milano Marittima), e 3 negli Usa (Los Angeles, Miami e New York). A marzo riapriremo i punti vendita di Londra e Parigi e stiamo valutando nuove aperture a San Francisco e Shangai. Ma non è tutto: l'emergenza ha cambiato l'approccio al mercato, accelerando alcuni percorsi che sarebbero arrivati comunque, come l'importanza crescente delle piattaforme digitali, divenute vetrine irrinunciabili. Quindi dobbiamo rafforzarci in queste dinamiche, come già ha fatto la moda, ad esempio: servono persone che abbiano familiarità col digitale e infrastrutture dedicate.

Anche in questo, l'arrivo di Lifestyle Design ci consente di essere più forti, grazie a sinergie di gruppo: così possiamo usufruire di una piattaforma ben più grande e di fare investimenti che da soli non avremmo potuto realizzare».

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