Economia

Macron si appella all'"eccezione culturale" per fermare Netflix

Il governo francese, appellandosi al principio dell’“eccezione culturale”, si oppone alla penetrazione di Netflix nel mercato nazionale dei media

Macron si appella all'"eccezione culturale" per fermare Netflix

L’“eccezione culturale”, il principio in base al quale un Paese può esimersi dall’applicazione delle regole internazionali vigenti in materia di libero commercio, dovrebbe trovare presto applicazione ai danni di Netflix. Il governo Macron, infatti, si sarebbe appellato a tale strumento giuridico per autorizzare le tre principali emittenti del Paese a formare un cartello, inteso a contrastare la concorrenza del colosso americano.

France Télévisions, di proprietà pubblica, ha deciso di coalizzarsi con i network privati TF1 e M6 per realizzare un ambizioso progetto culturale: Salto. Il nuovo servizio a pagamento, caratterizzato da serie televisive di fattura esclusivamente francese, dovrebbe vedere la luce l’anno prossimo. Il budget stanziato dalle tre società per ultimare la piattaforma televisiva sarà di 45 milioni di euro. Coloro che si abboneranno a Salto potranno vedere in anteprima show, fiction e film con protagonisti i principali divi dello spettacolo d’oltralpe: Juliette Binoche, Vincent Cassel, Jamel Debbouze. Secondo il Ministero dell’Industria di Parigi, la decisione delle tre emittenti di unire le forze per impedire a Netflix di acquisire preponderanza nel mercato dei media sarebbe “pienamente legittima”. I network francesi, facendo ricorso all’espediente dell’ “eccezione culturale” e violando inevitabilmente i principi della libera concorrenza, si sarebbero semplicemente “difesi” dalla “pubblicità aggressiva” del colosso americano. Il Ministero ha dichiarato di attenersi alle regole Omc sul commercio dei prodotti audiovisivi, le quali giustificherebbero provvedimenti protezionistici al fine di tutelare la “specificità culturale” delle nazioni.

La stampa transalpina ha salutato con entusiasmo l’intesa tra le tre società, intesa incoraggiata dal governo Macron. Il settimanale L’Express ha titolato: “È giunto finalmente il tempo di ribellarsi agli Americani: Netflix, Google, Amazon e Apple”. Nonostante i tentativi dei media nazionali di ostacolare, con l’aiuto dell'Esecutivo, la penetrazione del colosso d’oltreoceano, i telespettatori starebbero dimostrando un crescente interesse verso i programmi realizzati all’estero. In Francia, infatti, gli abbonati a Netflix sono ormai tre milioni e mezzo e starebbero aumentando a ritmi impressionanti. La sfida lanciata dalle compagnie nazionali al network americano, inoltre, rischia di essere stroncata sul nascere dalle autorità europee di vigilanza.

Recentemente, la Commissione Ue ha sanzionato il governo britannico e quello tedesco per avere varato misure protezionistiche nel settore radiotelevisivo, nonostante le autorità dei due Paesi si fossero appellate all’ “eccezione culturale”.

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