Non è da tutti, di questi tempi, incassare un triplice assegno. È capitato ieri alla Spagna, che ha prima ricevuto l'ok della Commissione europea allo sconto sul risanamento dei conti pubblici, con uno slittamento di ben due anni, al 2016, sui tempi per abbassare il deficit di bilancio al 3 per cento del Pil. Poi, a Madrid è arrivata anche la benedizione del Fondo monetario internazionale e degli Stati Uniti, che hanno mostrato di gradire il rinvio.
La svolta è arrivata dopo che il governo guidato da Mariano Rajoy ha presentato il nuovo pacchetto di riforme e rettificato le stime del Pil 2013 (molto peggiori del previsto: -1,3% anzichè l'ottimistico -0,5% inizialmente annunciato). Il Paese si è impegnato nei confronti della Ue a prorogare per almeno un altro anno l'aumento della tassa sulle persone fisiche, oltre all'arrivo di imposte speciali, come quelle sulle società e sui depositi bancari, senza però mettere mano all'Iva. Il governo varerà inoltre una nuova riforma del sistema pensionistico pubblico entro settembre e procederà entro giugno a una revisione della riforma del lavoro. Il portavoce della Commissione, che in altri tempi avrebbe messo in guardia l'esecutivo iberico e tenuto in sospeso ogni giudizio, ha dichiarato che lo slittamento è «coerente con l'attuale analisi tecnica» da parte dei servizi della Commissione di ciò che «può essere considerato un cammino di consolidamento bilanciato, ma ancora ambizioso, tenendo conto della difficile situazione economica». In Spagna il tasso di disoccupazione ha superato i livelli di guardia (è salito al 27,16%) e ha provocato giovedì una manifestazione in cui circa 1.000 dimostranti hanno assediato il Parlamento.
Di fatto, quella dell'Ue è l'ammissione che troppa austerità non risolve, ma aggrava i problemi di un Paese già in recessione. Poco dopo anche la leader del Fmi, Christine Lagarde, ha espresso apprezzamento: «L'annuncio di un risanamento più graduale è un passo positivo per centrare gli obiettivi» di «continuare a risanare» al tempo stesso assicurando ripresa e creazione di posti di lavoro.
Bruxelles si riserva di analizzare le proposte di riforma spagnole e darà il suo responso ufficiale solo il 29 maggio, quando saranno pubblicate le raccomandazioni macroeconomiche per tutti i 27. Ma sembra arrivato il tempo dell'austerity morbida.
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