Quell'asse Trump-Conte per aiutare le imprese. Vertice in Usa a luglio

L'dea gialloverde dell'Italy first è in evoluzione e punta a "chiudere con quei Paesi che minacciano le nostre specialità con i prodotti a basso costo"

Quell'asse Trump-Conte per aiutare le imprese. Vertice in Usa a luglio

"Non ho detto che voglio mettere i dazi, ma non devono essere più un tabù". Lo ha dichiarato il ministro dello Sviluppo economico e del Lavoro, Luigi Di Maio, alla platea di Confartigianato. Una dichiarazione trumpiana che lancia la politica dell'Italy first. Di Maio ha poi precisato le sue intenzioni:"Difendere al massimo il Made in Italy" e spingere l’Europa "a fare qualche sforzo in più" contro la concorrenza sleale.

Asse Trump-Conte

Non solo un modello per l'Italia. Trump sulla questione dazi è un alleato. L'intesa tra Giuseppe Conte e il presidente americano è nata in occasione del G7 in Québec quando il premier italiano è stato l'unico a lasciare uno spiraglio alle politiche Usa dei muri commerciali. Come riporta La Stampa, Conte ha firmato il documento comune sui dazi americani, chiedendo una revisione dell'Organizzazione mondiale del commercio (Wto), che "va ripensata e adeguata al mutato scenario globale". Una mossa che punta a nuove regole sul mercato unico per proteggere le imprese italiane che vivono di export.

Vertice Usa-Italia

Intanto, per il prossimo 30 luglio è previsto l'incontro a Washington tra Conte e Trump. In preparzione della visita, ieri a Roma si è recato il consigliere per la Sicurezza nazionale americana, John Bolton. "Felice di aver ricevuto oggi l'ambasciatore John Bolton, consigliere per la sicurezza americana, con cui abbiamo parlato del prossimo incontro con il presidente Donald Trump. A presto a Washington D.C", ha poi tweetato Conte.

Italy first

"Si tratta di sfruttare misure che si possono realizzare anche all’interno del mercato unico europeo e che permettono un maggiore margine di protezione a singoli Paesi membri qualora venga ravvisato un dumping ambientale, sociale e fiscale", ha spiegato a La Stampa Lorenzo Fioramenti, sottosegretario al ministero dell'Istruzione, già consigliere di Di Maio.

L'dea gialloverde dell'Italy first è in evoluzione e punta a "chiudere con quei Paesi che minacciano le nostre specialità con i prodotti a basso costo".

Una nuova forma di protezionismo contro i pomodori marocchini, l’olio tunisino e le arance egiziane. Di Maio ha fatto raccolta di voti al Sud, tra i coltivatori infuriati della Sicilia. Ora si devono attendere le prossime mosse.

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