Economia

Marchionne: "L'Europa stia attenta a parlare di dazi, l'America vincerebbe"

L'ad di Fca, Sergio Marchionne: "Una guerra commerciale tra Ue e Usa non risolve assolutamente niente" e l'Europa deve fare attenzione perché, nel caso in cui si scateni, "vince l'America"

Marchionne: "L'Europa stia attenta a parlare di dazi, l'America vincerebbe"

Non si schiera con Trump, ma ai leader europei dice di stare molto attenti, perché rischiano di farsi molto male. L'ad di Fca, Sergio Marchionne, è convinto che una guerra commerciale, combattuta con i dazi, alla fine vedrebbe vincitori gli Stati Uniti. "Calmatevi tutti quanti - dice a margine della riunione Acea (costruttori europei di auto) a Ginevra - fate andare avanti il processo, fateli parlare, eventualmente qualcosa si risolve. Minacciare dazi con dazi non risolve assolutamente niente". "Se io dovessi fare la guerra dei dazi fino alla fine - prosegue Marchionne - vince l’America, basta guardare il bilancio economico, importa più di quanto esporta".

L'ad non ha escluso che l’atteggiamento dell’amministrazione Trump sulla questione sia un tentativo per portare a casa qualche risultato, senza il bisogno di andare davvero fino in fondo, una sorta di moral suasion. "Ci deve essere il riconoscimento del fatto che una parte dell’amministrazione Trump vede questo come un problema dell’economia americana e sta cercando di raddrizzare delle posizioni che sono andate oltre i limiti del passato. Non voglio giudicare la qualità dell’intervento ma direzionalmente si capisce", ha affermato Marchionne, ricordando che "la semplice apertura del (negoziato sul) Nafta ha condizionato le scelte di investimento, senza che abbia fatto niente. Lo ha aperto e la gente si è ridimensionata, può essere che quello sia l’obiettivo del negoziato di Trump".

Ad ogni modo, fa sapere Marchionne, per quanto riguarda il gruppo Fca non ci saranno cambiamenti di strategie sugli investimenti, piuttosto eventuali dazi potrebbero "impattare" solo "sul mantenimento di una base in America".

Marchionne si è rivolto anche ai sindacati italiani. "Aspettiamo il primo giugno" quando sarà presentato il nuovo piano industriale.

Questa è la sua risposta a quanti gli chiedevano un incontro prima della presentazione del piano per avere indicazioni su alcuni stabilimenti del gruppo, in particolare quelli che hanno gli ammortizzatori sociali in scadenza a fine anno.

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