
"La certezza di gestione del Paese è essenziale per gestire qualsiasi realtà industriale. Spero che si faccia in fretta a fare un governo per ridare al Paese anche a livello internazionale quella credibilità necessaria per andare avanti". A dirlo è Sergio Marchionne chiedendo all'Italia di trovare presto una soluzione allo stallo politico. Un'incertezza che "va ad impattare sul costo dei finanziamenti dell’azienda: più continua più pesa", ma che non dovrebbe comunque cambiare i piani dell'azienda: "Non c’è nessun cambiamento nei nostri piani nè prevediamo di fare modifiche. Non abbiamo niente di negativo da annunciare su Mirafiori. Non faremo annunci fino a quando non avremo certezze, continuiamo a lavorare sul progetto".
Parlando poi del mercato, l'ad di Fiat è tutt'altro che ottimista: "Prevedo che il mercato sia in ulteriore calo in Italia, sta peggiorando di giorno in giorno", ha detto ai giornalisti, "Per la prima volta non riesco a vedere il fondo. Se qualcuno mi avesse detto che nel 2013 saremmo arrivati a 1,3 milioni non gli avrei creduto. La cosa buona è che Fiat ha la forza finanziaria e operativa per potere gestire questo calo".
Inevitabile, però, la fusione con Chrysler: "Non vedo la soluzione entro il trimestre.
Spero che entro la fine dell’anno avremo più certezze su come raggiungerla". Non si tocca, invece, la Ferrari, "l'asset che ha il più grande valore strategico nel gruppo": "Per i marchi generalisti l’associazione con un marchio come la Ferrari è impagabile".