I matrimoni sono in calo, secondo le statistiche. Eppure c'è chi, come Carlo Pignatelli, con i suoi abiti da cerimonia riesce a garantire un fatturato in linea col passato - 35 milioni di euro è la previsione nel 2012 - e a conquistare nuovi mercati. Compresi quelli dove, per motivi culturali e religiosi, tight e velo nuziale sono esotici quanto un kimono per noi: e proprio per questo altrettanto irresistibili. «L'occidente è sempre affascinante per gli orientali e non solo - spiega Carlo Pignatelli - Tutti i Paesi emergenti apprezzano il nostro prodotto, anzi, nonostante anatomicamente ci siano delle diversità di corporatura, si tende comunque a non snaturare l'abito proprio perché chi lo indossa vuole avere una «silhouette occidentale», come accade per la moda in generale, le auto e la filosofia. Addirittura, i completi giacca e pantalone vengono indossati sotto la tunica islamica utilizzata per i riti religiosi».
E in Italia, quali sono le tendenze? «L'Europa e l'Italia, continuano a essere fondamentali per la nostra azienda: dopo aver inaugurato, a inizio 2012, un negozio a Milano dedicato ad accessori e calzature, la maison ha confermato i forti investimenti nel marketing e nella comunicazione, non solo utilizzando i canali tradizionali ma anche con una maggiore attenzione verso mezzi più innovativi e all'avanguardia come la comunicazione on line e i social network.
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