Da una parte Bankitalia, l'Abi e le Fondazioni. Dall'altra il governo con il ministro del Tesoro, Roberto Gualtieri, che ringrazia Mario Draghi nel suo ultimo giorno da presidente della Bce concordando con lui sul fatto che «l'unica via per uscire da una situazione di bassi tassi interessi naturali è utilizzare maggiormente la leva della politica fiscale, a livello europeo innanzitutto, con l'impegno in primo luogo dei Paesi che hanno maggior spazio fiscale». Sullo sfondo, i timori per l'economia ancora debole e io rischio recessione. Tra gli applausi della platea di banchieri, finanzieri, autorità e società civile raccolta alla Pontificia Università San Tommaso d'Aquino ogni volta che viene citato Super Mario. Senza di lui a Francoforte cosa succederà?
La 95ma giornata mondiale del Risparmio organizzata dall'Acri, l'associazione delle fondazioni di origine bancaria, e celebrata ieri a Roma nell'assenza (per la prima volta in quasi vent'anni) di Giuseppe Guzzetti, è stata l'occasione di un confronto fra i protagonisti della finanza pubblica e privata. Dal palco è stato un susseguirsi di appelli. A cominciare da quello del presidente della Repubblica Sergio Mattarella che alle istituzioni chiede di assicurare «la fiducia nel sistema e ad applicare per prime il criterio della sostenibilità nelle politiche pubbliche» ricordando che l'operato della Bce di Draghi «è un esempio dei risultati ottenuti in proposito». Il governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, invita il governo a rimodulare il bilancio verso investimenti che diano crescita, ma anche a «dare certezze sulle condizioni e sulle prospettive delle finanze pubbliche» per non perdere l'opportunità di uno spread a 130 punti. Quanto al Pil l'Italia resta al palo: dopo una crescita appena positiva nel secondo trimestre, secondo i dati di Via Nazionale, l'attività economica dovrebbe essere rimasta pressoché invariata in estate. Non solo. Secondo Visco le banche italiane hanno fatto il «miracolo» sulla riduzione delle sofferenze ma se ora la recessione dovesse proseguire, si ritroveranno alle prese con un flusso di crediti deteriorati che colpirà i bilanci, peraltro non ancora risanati nei piccoli istituti. Quindi «l'azione di rafforzamento dei bilanci da parte delle banche deve proseguire in modo ordinato ma risoluto».
Nel mirino del presidente dell'Abi, Antonio Patuelli sono invece finite le «grida manzoniane» sui pos e pagamenti elettronici per i quali, ha detto, «non servono divieti inapplicabili ma più cultura civica e incentivi per i dettaglianti, come avviene per i benzinai».
La kermesse si è chiusa con l'intervento del ministro Gualtieri sul legame fra risparmio e sostenibilità. Quella dei conti pubblici e quella del «green new deal» con cui il governo con la Ue punta a mobilizzare "oltre 1.000 miliardi di investimenti nella sostenibilità ambientale" per farne un volano di crescita e innovazione.
Anche il padrone di casa, il presidente dell'Acri Francesco Profumo, guarda a un percorso verso un sviluppo sostenibile in cui «governi, imprese, università, Terzo settore, singoli cittadini, tutti sono chiamati a fare la propria parte».
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