Il ciclone Imu si abbatte sugli alberghi italiani, mettendo a rischio il settore turistico del Belpaese, già duramente colpito dalla crisi. Da una parte c'è l’imposta di soggiorno, cresciuta da 150 milioni a 175 milioni di euro (+17% in un anno), in 426 Comuni. Dall’altra c'è l’Imu passata dai 320 milioni di euro del 2010 ai 494 milioni di euro (con aliquota dello 0,76%) o ai 689 milioni di Euro (con aliquota dello 1,06%) di quest’anno. Si tratta dei incrementi che oscillano nell’ordine dal +54,5% al +115%.
"Alla vigilia delle dimissioni del Governo Monti" , afferma il Presidente Federalberghi, Bernabò Bocca, "allo scioglimento anticipato delle Camere ed all’avvio della campagna elettorale, non possiamo
non stigmatizzare il fatto che le imprese ricettive italiane rischino un default di massa. Un default capace di provocare nuova disoccupazione per almeno 50 mila lavoratori e la chiusura di 2/3 mila strutture ricettive".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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