Contro la scalata di Vivendi a Mediaset si muove il governo, anche se per il momento non in modo ufficiale. La strada battuta sembra essere quella della diplomazia.
Resta a guardare da lontanto - per ora - Paolo Gentiloni, mentre si muove il ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, che ha incontrato oggi Arnaud de Puyfontaine, amministratore delegato di Vivendi. Incontro voluto - pare - dalla società francese. Solo qualche giorno fa Calenda aveva parlato di un modo "non molto appropriato di procedere per rafforzare la propria presenza in Italia" da parte del gruppo francese.
"Il governo non può impedire una dinamica di mercato, ma può mettere dei paletti", aveva detto Andrea Orlando, esplicitando così la posizione di Palazzo Chigi. "Si tratta di un’azienda che opera in un settore particolare, su concessioni pubbliche", ha detto il ministro della Giustizia, "Credo che il governo abbia strumenti di condizionamento che dovrebbe utilizzare, non guardando a chi è il proprietario di quell’azienda, ma ai 20mila dipendenti e al fatto che è un’azienda che opera in un settore che riguarda tutti gli italiani, quello dell’informazione".
Intanto è convocato per il 20 dicembre prossimo il consiglio di amministrazione di Mediaset, il primo dopo l’ingresso di Vivendi nell’azionariato
con il 20% del capitale, anche se l’appuntamento, in calendario da tempo, non ha all’ordine del giorno punti riguardanti il caso Vivendi, ma prevede un generico "aggiornamento" sull’andamento dell’aziende e delle strategie.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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