Mediobanca, super utile con la spinta di Generali. E Premier parte bene

La trimestrale di Piazzetta Cuccia

Mediobanca, super utile con la spinta di Generali. E Premier parte bene
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L'operazione Mediobanca Premier e il contributo di Generali danno una spinta ai conti di Piazzetta Cuccia. Il gruppo guidato dall'ad Alberto Nagel, infatti, ha ottenuto nell'ultimo trimestre utili per 334,9 milioni (+42% sullo stesso periodo di un anno fa e superiori alle stime degli analisti) e ricavi intorno ai 900 milioni (+18%). Il totale dei 9 mesi - poiché il bilancio di Mediobanca chiude alla fine di giugno - arriva invece a 946 milioni, in crescita del 20 per cento. Bene anche i ricavi a 2,6 miliardi (+9%). Buone nuove per i soci: è stato disposto il pagamento di un acconto sul dividendo di 0,51 euro per azione, per totali 412 milioni che saranno pagati il 22 maggio.

«La nostra crescita riguarda tutti i business», ha commentato Nagel, «richiede meno capitale e ha un profilo di rischio migliorato, inoltre comporta possibilità di distribuzioni molto più elevate». Guardando le singole divisioni, va forte l'assicurativo con la partecipazione in Generali: nell'ultimo trimestre ha prodotto un utile di 123 milioni (+58%) e 353 milioni nei nove mesi (+19%). A tal proposito, Nagel ha detto che «il cda di Generali lavora bene» e che «mi pare che tutti gli azionisti e i consiglieri contribuiscano nel modo migliore». Insomma, una carezza ai grandi soci Caltagirone e Delfin, entrambi assenti all'ultima assemblea dei soci del Leone. Il manager a capo della holding della famiglia Del Vecchio, Francesco Milleri, ha giustificato l'assenza per la mancanza di grandi decisioni da prendere e negato di avere una posizione «critica nei confronti dei vertici della compagnia», considerazioni che ha esteso anche ai vertici di Mediobanca, dove Delfin ha il 19,7 per cento. Parole concilianti, a cui lo stesso Nagel si è allineato, ma che sembrano denotare più una tregua che una pace. Il duo Milleri-Caltagirone, infatti, rimane determinato a far valere di più il peso dei grandi soci.

Il numero uno di Mediobanca ha parlato anche di risiko bancario: in Italia «c'è spazio», ma se le banche sono in grande forma, a sfavore delle fusioni giocano «le valutazioni più alte e quindi anche i costi e le sinergie da fare per rendere le operazioni interessanti sono più difficili».

Cresce spedita la divisione wealth management che contribuisce all'utile per 153 milioni, con ricavi a 690 milioni (+12%) e asset in gestione saliti a 97 miliardi. Il lancio di Mediobanca Premier ha ottenuto un buon riscontro e, nell'ultimo trimestre, ha visto arrivare oltre 1.600 nuovi clienti con patrimoni superiori a 500mila euro. Il credito al consumo - con Compass - ha avuto un utile stabile a 292 milioni.

L'investment banking migliora, ma nei 9 mesi vede i ricavi in calo del 6% e un utile di 169 milioni (-9%). Per la fine dell'esercizio, i ricavi totali del gruppo sono attesi a 3,5 miliardi. Il titolo di Mediobanca, ieri, è salito del 2,4 per cento.

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