Mercato auto, novembre in sordina

Il Lingotto sopra il 31% di quota da gennaio, ma nel mese fa un piccolo passo indietro al 30,97%. Italia primo Paese per Mercedes Classe A

da Milano

«I dati di novembre evidenziano come il gruppo Fiat, a differenza di altri costruttori, privilegi la salvaguardia dei margini, rinunciando in questo modo all’applicazione di forti sconti». È il commento di un analista alle immatricolazioni di auto a novembre in Italia che hanno visto il Lingotto, nel suo complesso, avanzare (più 0,6%) meno del mercato (più 1,3%) e fare un piccolo passo indietro come quota (dal 31,08% del novembre 2006 al 30,97%). Per il secondo mese consecutivo la penetrazione del gruppo torinese perde terreno (più consistente era stato il passo indietro di ottobre sullo stesso mese dell’anno prima: 30,79% contro 31,27 per cento). Il dato degli undici mesi vede invece Fiat Auto crescere (più 8,52%) in misura maggiore rispetto al mercato (più 7,5%). Lo stesso vale per la quota: 31,37% contro il 30,80% del periodo gennaio-novembre 2006. Piazza Affari, comunque, sembra guardare con più attenzione al dato mensile e il meno 0,93%, a 18,53 euro, registrato ieri dalle azioni Fiat dimostra come la Borsa non si aspettasse un novembre di fuochi artificiali dal gruppo guidato da Sergio Marchionne. Nel commento ai risultati, comunque, il Lingotto parla «di positivo trend negli ultimi mesi». L’analisi dei singoli marchi vede il brand Fiat guadagnare il 2% in volumi a novembre e il 9,9% dall’inizio del 2007. Novembre in leggera crescita (più 0,14%) per il marchio Lancia le cui immatricolazioni salgono anche negli undici mesi (più 5,68%), mentre Alfa Romeo continua a soffrire (meno 9,9% il mese scorso), anche se da gennaio le vendite si mantengono positive (più 1,6%). «Ancora una volta - osserva il Lingotto - il podio delle vetture più vendute è completo appannaggio del marchio Fiat. Punto staziona al primo posto, seguita da Panda al secondo e da 500 al terzo. Exploit assoluto nel segmento delle city-car, dove la quota di Fiat è del 59,3%, un vero record. Altri ottimi risultati per il brand arrivano da Doblò, primo nel suo segmento con il 42,8% di quota, e da Sedici, il Suv più venduto sia nel mese e nell’anno. La 500, intanto, ha raggiunto quota 115mila ordini tra Italia, Francia, Germania, Belgio e Svizzera. Nei giorni scorsi la vettura è stata presentata anche in Grecia, Olanda, Spagna e verrà gradualmente lanciata in tutta Europa. A proposito di estero, in attesa che a metà mese l’Acea comunichi i dati sulle vendite in Europa a novembre, già si conosce la situazione in Francia dove il mercato, lo scorso mese, è aumentato del 6,4% con il marchio Fiat protagonista del risultato più eclatante (più 9,6%) dopo Bmw (più 37,8%) e Gm Europa (più 11,9%).
Tornando all’Italia, il Centro Studi Promotor giudica inferiore alle attese il tasso di sviluppo del mercato a novembre: «Non vi è traccia - commenta il direttore Gian Primo Quagliano - dell’attesa accelerazione della domanda dovuta all’imminente scadenza, il 31 dicembre, degli incentivi alla rottamazione. Le ragioni sono essenzialmente due: la prima è costituita dal fatto che le vetture ordinate con gli incentivi entro il 31 dicembre potranno essere immatricolate fino al 31 maggio. La seconda, e più sostanziale ragione, è che appare sempre più probabile che gli incentivi alla rottamazione vengano prorogati (è quanto prevede un emendamento della maggioranza alla Camera alla Finanziaria; sul testo, però, devono essere ancora definiti i dettagli tecnici, ndr)».
Fiat Auto a parte, in Italia a novembre, Ford ha consolidato la propria leadership tra gli importatori con una quota mercato del 7,9%; Fiesta rimane la vettura estera più richiesta nel nostro Paese. E sempre Ford, con Focus, è prima in classifica nel segmento delle medie e dovrà difendersi dagli attacchi portati da Peugeot 308 e Fiat Bravo.

Nel suo commento Mercedes rileva, infine, come il nostro Paese rappresenti per Classe A il primo mercato mondiale. Ancora un balzo, poi, per Smart (più 63%). Impennata anche per la low cost Dacia (gruppo Renault): più 806% in solo anno.

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