Mercato dell'auto in panne: «Colpa anche del governo»

I costruttori accusano il ministro Lupi di non aver mantenuto le promesse sugli aiuti alle famiglie per il cambio della vettura. Fiat-Chrysler fa -6,6%, ma bene Jeep

Il risultato delle vendite di auto in agosto è «ancora una volta deludente in quanto registra un calo dello 0,2% sul livello già molto depresso dell'agosto 2013». Il commento alla crisi senza fine delle vendite di veicoli in Italia è di Gian Primo Quagliano, presidente del Centro studi Promotor, il quale indica, tra le cause dello stallo, anche le promesse di fine luglio non mantenute da parte del governo a proposito di un sostegno alle famiglie per il cambio della macchina.

Il dato di agosto, osserva, «è stato con ogni probabilità influenzato anche dall'annuncio dato dal ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi, sull'intenzione di adottare incentivi sotto forma di agevolazioni fiscali a favore degli acquirenti di auto nuove secondo una formula ispirata a quella adottata per le ristrutturazioni edilizie».

Dello stesso parere è l'Unrae (costruttori esteri) che ricorda l'ipotesi paventata da Lupi «di detrarre dal costo dell'auto parte dei costi di acquisto, che però non hanno trovato spazio nel decreto “Sblocca Italia”». «Senza provvedimenti - ha commentato il presidente Massimo Nordio - la mobilità rimane sempre meno accessibile e, conseguentemente, il destino del mercato dell'auto nel 2014 resterà segnato da volumi modesti e insufficienti a reggere i bilanci della filiera distributiva, con conseguenze dirette sul fatturato, sulla capacità di gettito e sul mantenimento di un livello di occupazione che, nei soli settori della vendita e riparazione, vale 255mila posti, un numero di gran lunga superiore (circa 10 volte) rispetto a quello della produzione di vetture in Italia». E Roberto Vavassori (Anfia): «Tra i temi all'ordine del giorno di Palazzo Chigi a fine luglio c'era anche la rimodulazione degli incentivi per i veicoli a basse emissioni complessive, destinata a rendere più flessibile la ripartizione delle risorse tra le diverse classi di incentivi». E anche in questo caso non se ne è saputo più nulla.

Per Filippo Pavan Bernacchi, presidente di Federauto (concessionari) «si è riusciti a trasformare una filiera da sempre virtuosa per le casse dello Stato e per l'occupazione in un problema che genera altri problemi, in un circolo vizioso che deve assolutamente essere spezzato». Emerge intanto lo scontro tra concessionarie e case automobilistiche a causa delle minori risorse a disposizione che spesso, ricorda Pavan Bernacchi, «per raggiungere obiettivi di breve, vengono drenate dai bilanci dei dealer; e questo genera una rete distributiva più debole caratterizzata dalla chiusura, anche di aziende storiche».

In questo scenario, Fiat Chrysler Automobiles ad agosto fa -6,6% di immatricolazioni, per una quota al 27,6% (-2% sullo stesso mese 2013, +0,3% su luglio). Il marchio Fiat ha immatricolato il 9% in meno, Alfa Romeo il 12% e Lancia lo 0,75%, mentre Jeep ha visto crescere le vendite di oltre l'81%. In Borsa, giù il titolo Fiat: -1,14%.

Il presidente di Cnh Industrial, Sergio Marchionne, ha intanto

ceduto 220mila delle 733.334 azioni ordinarie della società attribuitegli dal piano di s tock grant «al fine di far fronte a una parte degli oneri fiscali derivanti dall'assegnazione». Prezzo unitario di cessione: 6,6559 euro.

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