Milano, giovane migrante si impicca alla stazione Centrale davanti ai passanti

Il giovane 31enne del Mali, richiedente protezione internzionale, si è impiccato calando una corda da uno dei pali ferroviari alla stazione

Milano, giovane migrante si impicca alla stazione Centrale davanti ai passanti

Stamattina intorno alle 12:10 un extracomunitario africano si è impiccato calando una corda da uno dei pali ferroviari alla stazione Centrale di Milano.

La scena è stata vista dai passanti mentre il ragazzo saliva sul muretto e poo si calava con la corda al collo, dal lato della stazione che dà su Via Ferrante Aporti.

L'uomo, che non aveva documenti addosso era ancora vivo quando è stato soccorso ma le sue condizioni risultavano gravissime. Trasportato all'ospedale Niguarda è deceduto pochi minuti più tardi. Qualche ora dopo la morte il giovane è stato identificato mediante il rilevamento delle impronte. Si tratta di un cittadino 31enne del Mali in Italia da circa un anno e mezzo. Risulta richiedente protezione internazionale.

I soccorsi sono stati chiamati dalle persone che hanno assistito alla scena. Sul posto sono quindi giunti immediatamente i carabinieri della stazione porta Monforte, i vigili del fuoco e il 118. La vicenda è avvenuta pochi giorni dopo il blitz delle forze dell'ordine alla stazione centrale di Milano dove erano stati controllati i clandestini che abitualmente sostano nei pressi della piazza.

L'amministrazione comunale di Milano, intanto, ha espresso il suo cordoglio per quanto accaduto quest'oggi attraverso una nota: "Il ragazzo di origine straniera non aveva con sé documenti o segni di riconoscimento e non risulta tra gli assistiti presso l'hub di via Sammartini o presso le strutture di accoglienza del Comune di Milano. L'amministrazione ritiene indispensabile insistere, ancora più di prima, a sostegno delle buone pratiche di accoglienza e integrazione".

Mentre sul suo profilo Facebook, l'assessore alle Politiche sociali del Comune di Milano, ha commentato la vicenda: "Oggi in via Ferrante Aporti, ad alcune centinaia di metri dalle nostre strutture, si è tolto la vita un ragazzo di origine straniera. Al momento non si sa nulla di lui. Salvo il fatto che non avesse documenti o altro addosso. Un pensiero a questo cittadino senza dimora. E il bisogno di rafforzare ancora di più la rete degli interventi sociali. In questo Paese la priorità assoluta".

Silvia Sardone, consigliere comunale di Forza Italia, ha parlato della vicenda come una conseguenza dell'immigrazione fuori controllo: "Le motivazioni che lo hanno indotto a questo gesto estremo, se si dovesse trattare di suicidio, probabilmente non le sapremo mai, ma alcune non è difficile immaginarle. Chissà quanti come lui pensano di farla finita dopo aver visto naufragare la loro speranza di una vita migliore quando invece sono costretti su un giaciglio di fortuna in qualche rudere di periferia della nostra città o sotto un tunnel o in un giardinetto sopra a dei cartoni. D'altronde l'illusione di una vita migliore, propagandata da tante "anime belle" a sinistra, si scontra chiaramente con la realtà.

Basta vedere, a pochi metri di distanza, gli immigrati dormire sotto i tunnel lungo la Martesana per rendersi conto della situazione. Risulta, dunque, sempre più prioritario ripensare il sistema d'accoglienza a Milano e le politiche dell'immigrazione, rendendosi conto che non è possibile andare avanti così".

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