Economia

Dal Milleproroghe alle banche: ecco tutte le grane del governo

Il governo giallorosso è alle prese con una lunga lista di nodi economici da sciogliere. Gennaio si preannuncia un mese di fuoco

Dal Milleproroghe alle banche: ecco tutte le grane del governo

Il governo giallorosso è alle prese con una lunga lista di nodi da sciogliere. Messo in archivio il capitolo riguardante la legge di Bilancio, l'esecutivo deve adesso fare i conti con una serie di dossier economici da chiudere al più presto: dal Milleproroghe al "cantiere Taranto", dalle misure per salvare la Banca Popolare di Bari al dl per delineare il futuro di Alitalia.

Il nodo più spinoso – cioè quello più difficile da maneggiare – è il decreto Milleproroghe. La sua approvazione è scattata dopo un Consiglio dei ministri durato sei ore e carico di tensioni. Come se non bastasse, la fumata bianca è arrivata “salvo intese”: questo significa che la porta non è chiusa a chiave e che il testo può ancora essere modificato. Eventuali modifiche, va da sé, riaccenderebbero le ostilità tra le riottose anime del governo giallorosso.

Uno dei temi che ha diviso il governo sul Milleproroghe è stata la parte riguardante le concessioni autostradali. L'inserimento di una norma che, in caso di revoca, prevede la gestione temporanea ad Anas di strade e autostrade ha scontentato tutti: la maggioranza, la società Autostrade e le opposizioni. Il premier Giuseppe Conte ha provato - con scarso successo - a spegnere l'incendio chiarendo che le nuove regole sulle citate concessioni autostradali non intendono certo essere punitive o penalizzanti per i concessionari, ma puntano soltanto a introdurre un regime più trasparente.

Scorrendo la lista delle grane dell'esecutivo giallorosso, e seguendo un ordine cronologico, arriviamo al dossier Alitalia. Subito dopo l'Epifania prenderanno il via i lavori sul dl riguardante la compagnia area nazionale. La commissione Trasporti della Camera darà il via a una serie di audizioni: il 7 gennaio alle 13:45 saranno ascoltati i rappresentanti di Lufthansa, alle 14:30 il commissario straordinario Giuseppe Leogrande, alle 16 sarà la volta del ministro delle Infrastrutture Paola De Micheli. Per le 19:00 dello stesso giorno, inoltre, è fissata la scadenza per la presentazione degli emendamenti da parte dei gruppi. Il decreto è atteso a Montecitorio il 13 gennaio per la discussione generale.

Tempi stretti e ancora tante incertezze

Capitolo "cantiere Taranto". Conte ha promesso che il governo lavorerà a un adeguato piano industriale per rilanciare la città, ancora ferita dalla vicenda dell'ex Ilva. “Abbiamo confermato che ci sarà il coinvolgimento dello Stato. Alcune misure le abbiamo approvate, altre le approveremo. Nel complesso sta venendo una bella risposta che offriamo per il rilancio di questa città”, ha sottolineato il premier. Tuttavia la situazione, al di là delle parole, è ancora sospesa nel vuoto. E l'incertezza regna sovrana.

Sul fronte Banca Popolare di Bari i tempi sono ancora più stretti di Alitalia. Lo scorso 16 dicembre è stato presentato alla Camera il decreto per il salvataggio dell'istituto. Dall'8 gennaio partirà un ciclo di audizioni, con gli emendamenti che potranno essere presentati in commissione Finanze alla Camera entro e non oltre il giorno 13 dello stesso mese. A quel punto la palla passerà a Palazzo Madama. Il testo dovrà diventare legge entro il 14 febbraio 2020.

Gennaio si preannuncia dunque un mese di fuoco per il governo giallorosso. Accanto alla spada di Damocle del "cantiere Taranto" ballano tre decreti legge delicatissimi che dovranno essere convertiti in legge il prima possibile.

Pena, la loro decadenza.

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