Economia

Vendite e affitti bloccati? Cosa cambierà nella direttiva

Si allarga il fronte dei Paesi membri dell'Unione critici nei confronti della direttiva energia per le conseguenze che avrà sul mercato immobiliare

Vendite e affitti bloccati? Cosa cambierà nella direttiva

La Commissione europea approverà oggi la proposta di direttiva sulla performance energetica degli edifici. Negli ultimi giorni non sono mancate le proteste. Proprio per questo, appena entrerà in Aula e verrà presentata dal commissario del Green deal, Frans Timmermans, è prevista battaglia a tutto campo con governi e Parlamento europeo.

Il primo appuntamento utile per valutare le reazioni sarà il vertice dei leader di giovedì. La palla passa quindi a Stati membri ed eurodeputati che cominceranno a lavorare alle prime modifiche. Il presidente della commissione Industria dell'Eurocamera, il conservatore romeno Cristian-Silviu Buoi ha messo in guardia riguardo l'impatto che la normativa potrebbe avere "sui prezzi delle case nei Paesi dell'Europa del Sud e dell'Est".

Nel frattempo, la bozza, riporta il Messaggero, dopo lo stop del comitato interno per il controllo normativo che aveva sollevato dubbi sulla legittimità di alcune disposizioni, è stata sottoposta a vari ritocchi e aggiustamenti. Il grande problema del testo, secondo molti europarlamentari, è il voler imporre la decarbonizzazione dell'edilizia pubblica e privata condizionando i contratti di vendita e affitto delle case al miglioramento della loro classe energetica. Nella versione finale, visto quanto si è dibattuto, questa condizione potrebbe essere attenuata. Anche perché questa limitazione è vista come un terremoto capace di affossare il mercato immobiliare di vari Paesi dell'Unione Europea. In primis il nostro. L'Italia sarebbe colpita già dalla tagliola iniziale riservata da subito alla categoria energetica G. Il 35% degli immobili residenziale in Italia indossa, secondo Enea, la maglia nera del risparmio energetico.

Nonostante gli autori della svolta green insistano sul fatto che la nuova direttica dovrà essere accompagnata obbligatoriamente da imponenti misure pubbliche di sostegno, ad esempio una proroga strutturale del superbonus, è l'impianto a non convincere. Da Bruxelles, Emmanuelle Casse, segretario generale dell'Uipi, l'Unione internazionale dei proprietari immobiliari, in Italia il membro è Confedilizia, afferma: "La transizione verde ha bisogno di coinvolgere tutti. Per questo dobbiamo essere cauti con misure che rischiano di avere un impatto eccessivo e di creare risentimento anziché sostegno diffuso". E aggiunge: "Ci sono molte alternative per incentivare il restauro degli immobili e l'efficientamento energetico. Metter mano alle classi di risparmio è solo l'ipotesi più estrema".

Italia, Francia e Spagna, inoltre, sembrano unite sulla proposta di acquisto e stoccaggio comune su base volontaria di gas.

Bisognerà attendere giovedì e capire le intenzioni dei Paesi del Nord Europa, i quali sono convinti che intervenire sul funzionamento del mercato del gas sia solamente rischioso.

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