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Mondadori vede la boa del miliardo

Marina Berlusconi: «Noi editori stiamo facendo la nostra parte, le istituzioni facciano la loro»

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Il gruppo Mondadori ha chiuso il 2023 con ricavi netti pari a 904,7 milioni, in leggera crescita rispetto al 2022 (+1,1% a perimetro omogeneo) confermando la fase di lento recupero del prodotto libro in atto da alcuni anni. Il risultato netto consolidato è cresciuto a 62,4 milioni (+20%). L'Ebitda adjusted è invece risultato pari a 152,1 milioni (+11,5%) con una redditività di poco inferiore al 17%, quasi il 2% in più rispetto al 2022, nella parte alta delle attese (16-17%).

Il bilancio è stato approvato ieri dal cda presieduto da Marina Bersluconi, accolti dalla Borsa con un rialzo del titolo del 2% oltre quota 2,2 euro. La capitalizzazione complessiva è di 574 milioni, in aumento costante dall'ottobre 2022. Quanto alle novità per l'immediato futuro, «tra aprile e maggio - ha annunciato l'ad Antonio Porro parlando dei conti con gli analisti - presenteremo delle iniziative che riguardano l'intelligenza artificiale».

Di particolare rilievo il commento della presidente Marina Berlusconi che ha definito «ottimi» i risultati che «premiano ancora una volta il percorso di profonda trasformazione che in questi anni abbiamo intrapreso e portato a termine». E ancora: «Oggi siamo un'azienda di libri, dai quali proviene circa il 90% dei nostri ricavi e margini. Siamo solidi sia dal punto di vista economico che da quello patrimoniale e abbiamo saputo ridurre la nostra presenza nel settore dei periodici, un tempo centrale, ma oggi alle prese con una crisi irreversibile».

Con i ricavi che hanno doppiato la boa di 900 milioni, «confermiamo - ha proseguito Marina Berlusconi - l'obiettivo di raggiungere il miliardo nei prossimi tre anni anche grazie a una brillante generazione di cassa che sale fino a sfiorare 70 milioni, sicché l'indebitamento resta contenuto a 86 milioni, sebbene siano state effettuate alcune importanti acquisizioni».

I risultati raggiunti hanno consentito al cda di proporre alla prossima assemblea degli azionisti la distribuzione di un dividendo di 0,12 euro per azione per un totale di 31 milioni (+9%). Nonché di rinnovare la richiesta di acquisto di azioni proprie (buy back).

La presidente di Mondadori ha quindi ricordato che «nel corso degli anni non abbiamo mai smesso di investire: dai libri Rizzoli alla scolastica De Agostini, fino alle operazioni più recenti nei fumetti o nella promozione e distribuzione per editori terzi in una logica di verticalizzazione della nostra presenza nei libri.

Sono state fatte operazioni mirate anche nel digitale, settore su cui manteniamo un forte interesse. Sono convinta che questi nostri successi siano un segnale positivo per tutto il Paese». L'imprenditrice e manager, che è anche presidente di Fininvest (azionista di Segrate con il 53,3% del capitale e il 69,5% dei diritti di voto) non ha dubbi sul futuro: «Il libro, che è forse il mezzo di comunicazione più antico, si sta dimostrando anche il più resiliente, capace di mantenersi eternamente giovane in un'epoca di cambiamenti continui e velocissimi. Ma va sostenuto. Compito di noi editori è continuare ad investire, a offrire qualità e ad alimentare quanto più possiamo il confronto tra idee; compito delle istituzioni - ha concluso - è creare strumenti ancora più efficaci per incentivare la lettura.

Perché un Paese in cui si legge di più è anche un Paese più libero e migliore».

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