Giù del 2,38% (a 8,20 euro) il titolo di Cnh Industrial ieri in Piazza Affari, nel giorno dei risultati del quarto trimestre e dell'esercizio 2016. Il mercato ha accolto con freddezza i conti del gruppo controllato dalla holding Exor: deludente, il giudizio degli analisti, il quarto trimestre e caute le stime per il 2017. «L'unica vera buona notizia riguarda l'indebitamento netto industriale», che è stato ridotto drasticamente: 1,6 miliardi al 31 dicembre 2016, cioè un miliardo in meno rispetto al dato del 30 settembre e stabile se confrontato con il 2015. Per il debito le previsioni degli analisti davano una cifra tra 2 e 2,3 miliardi.
Cnh I (macchine per le costruzioni e l'agricoltura, nonché i veicoli commerciali Iveco) nel 2016 ha accusato perdite nette per 249 milioni di dollari (rispetto a un utile netto per 248 milioni di un anno prima) a seguito di oneri straordinari, e un utile netto adjusted per 482 milioni (da 474). L'utile operativo delle attività industriali è ammontato a 1.291 milioni di dollari, con un margine del 5,5%. In calo del 4% il volume d'affari: 24,8 miliardi di dollari. La società intende proporre un dividendo di 0,11 euro per azione ordinaria (era di 0,13 euro nel 2015), pari a circa 150 milioni di euro. La liquidità disponibile è scesa di 0,6 miliardi rispetto al 31 dicembre 2015, a 8,7 miliardi. Giù i ricavi anche nel quarto trimestre (-2% a 7,1 miliardi); l'utile netto si riduce di 135 milioni verso un anno prima, a 96 milioni, e l'utile netto adjusted di 65 milioni, a 197 milioni. Il gruppo guidato da Richard Tobin ha precisato che sul risultato netto 2016 hanno pesato diversi oneri, soprattutto quello dei 551 milioni legato alla multa comminata dalla Ue per il «cartello dei camion», e 60 milioni (38 milioni dopo le imposte) per il riacquisto di parti del prestito obbligazionario di Case New Holland Industrial con cedola al 7,875% e scadenza nel 2017.
Fatturato negativo per le macchine agricole (-8%) e movimento terra (-9,4%), mentre hanno tenuto i veicoli commerciali Iveco (+0,1% il giro d'affari). Per fine 2017 il gruppo di casa Agnelli si attende ricavi tra 23 e 24 miliardi di dollari e un debito tra 1,4 e 1,6 miliardi di dollari. Previste anche azioni di ristrutturazione, alla voce efficienza, per circa 100 milioni di dollari. Lo scopo è ottenere ulteriori risparmi di almeno 60 milioni di dollari.
È
stata infine completata da Cnh l'acquisizione delle attività di produzione macchinari per fienagione e preparazione del terreno di Kongskilde Industries, in precedenza parte del gruppo danese Dansk Landbrugs Grovvareselskab.
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