Economia

Mutui, bolli e Spid: cosa cambia ora

Nel decreto approvato dal Consiglio dei ministri previste diverse novità, tra cui quelle su bolli e rapporti con la Pa, che dovrebbero semplificare la vita ai cittadini

Mutui, bolli e Spid: cosa cambia ora

Sono diversi gli interventi che incideranno notevolmente nella vita quotidiana di ognuno di noi presenti nel nuovo decreto Semplificazioni approvato due giorni fa dal Consiglio dei ministri. Il provvedimento, costituito di 68 articoli, contiene anche le norme sul sistema di coordinamento, gestione, attuazione, monitoraggio e controllo del Pnrr, il Piano nazionale di ripresa e resilienza. Non solo, però, norme necessarie per sbloccare gli investimenti pubblici del Recovery Plan, così come chiesto dalle Ue, ma anche una serie di misure pensate per venire incontro alle necessità di cittadini e imprese. Dal Superbonus 110% ai certificati a costo zero attraverso l'Anagrafe nazionale della popolazione residenti, passando per l’accesso allo Spid facilitato per gli anziani con il meccanismo della delega, allo stop alle richieste multiple di informazioni da parte della Pubblica amministrazione fino al silenzio assenso potenziato.

Costo zero per i certificati anagrafici digitali

Nessun costo per i certificati anagrafici in formato digitale. La marca da bollo su documenti come lo stato di famiglia ed il certificato di nascita o di residenza sarà abolito. Per tutti gli atti scaricati attraverso l’Anagrafe tributaria della popolazione residente non si pagheranno più imposte come il bollo da 16 euro o i diritti di segreteria. Nel testo del decreto si precisa che i certificati digitali saranno "in ogni caso, senza oneri per il richiedente".

Accesso allo Spid per gli anziani

Arriva la delega per l’accesso a Spid, l’identità digitale dei cittadini, da parte di chi ha difficoltà con le nuove tecnologie. Lo Spid è ormai richiesto per una serie di esigenze, dalla dichiarazione dei redditi alla richiesta di prestazioni previdenziali o assistenziali o anche di bonus ma non tutti, come anziani o soggetti con poca dimestichezza in pratiche informatiche, sanno come ottenerlo. Per ovviare a tale problema che crea ostacoli a non poche persone è stato istituito un apposito sistema che permette a un cittadino di delegare l'accesso a un servizio, anche analogico, ad un altro titolare di identità digitale. La delega può avvenire sia in via telematica che in forma cartacea presso uno sportello fisico, come ad esempio le Poste.

Cila per i lavori

Per eseguire lavori di ristrutturazione agevolati al 110% basterà la sola Comunicazione di inizio lavori asseverata (Cila). Non dovrà più essere presentato lo stato legittimo, ovvero la documentazione, rilasciata da un tecnico abilitato, in cui risulti la regolarità dell'immobile e l'assenza di violazioni urbanistiche. Questa semplificazione non potrà essere applicata agli interventi realizzati mediante demolizione e ricostruzione. La novità mira a tagliare i tempi del Superbonus 110% di almeno tre mesi con risparmi, per minori adempimenti burocratici, previsti dal ministero della Pubblica amministrazione in circa 110 milioni di euro. Eventuali abusi potranno comunque essere segnalati ma non sarà il tecnico a doverli accertare preventivamente.

Silenzio assenso rafforzato

Il silenzio-assenso, importante risorsa per il cittadino nei rapporti con le amministrazioni, sarà rafforzato. Con le nuove regole l'amministrazione sarà tenuta a rilasciare in via telematica un'attestazione relativa al decorso dei termini del procedimento, e quindi all'accoglimento della domanda presentata dall'interessato. Attenzione, però. Perché se ciò non avviene entro dieci giorni, allora i privati potranno ottenere lo stesso risultato compiendo una propria autodichiarazione.

Stop alle richieste multiple

Altra novità legata ai rapporti cittadino-Pubblica amministrazione. Se quest’ultima è già in possesso di un'informazione relativa ad una persona, allora il diretto interessato non dovrebbe vedersela chiedere di nuovo. In questo modo il cittadino evita perdite di tempo e altri disagi. Per compiere ciò è necessario che i vari uffici pubblici parlino tra loro. Il governo punta a raggiungere l'obiettivo dell'interoperabilità semplificando il meccanismo di condivisione dei dati superando, allo stesso tempo, il vecchio sistema degli accordi quadro.

Per portare termine questo piano si dovranno adottare linee-guida uniformi per tutta la Pubblica amministrazione ed estendere l’operatività della Piattaforma digitale nazionale dati.

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