Economia

Un bancomat per le spese in farmacia: come funziona

Al via la sperimentazione che prevede il prelievo di denaro contante tramite bancomat all'interno delle farmacie: nasce il progetto Farmacash, ecco di cosa si tratta

Nasce Farmacash: il bancomat all’interno delle farmacie

Se non potremo più andare a ritirare il denaro contante presso gli sportelli bancomat delle banche o negli sportelli Atm sempre più a "rischio estinzione", a breve sarà possibile farlo... in farmacia.

Cos'è Farmacash

Come ci siamo di recente occupati sul Giornale.it, i numeri stilati Bankitalia e rielaborati dal sindacato Uilca non mentono: in quattro anni, dal 2016 al 2020, gli Atm sono diminuiti del 6,9% (da 36.754 a 34.204 unità) ma si riducono ancora di più le filiali, scese del 19,1% (da 29.039 a 23.480). Negli stessi anni, poi, i Comuni italiani che non hanno più nemmeno uno sportello bancomat sono ormai 2.800 (un'enormità) con un calo del 9,2% rispetto alla fine del 2015. Insomma, nei piccoli centri soprattutto prelevare diventerà sempre più un problema. In aiuto dei cittadini, però, arriva il progetto Farmacash, basato sulla diffusione degli sportelli automatici all'interno delle farmacie. L'iniziativa è nata in Umbria, la regione italiana attualmente più penalizzata dalla riduzione dei bancomat.

"L’iniziativa nasce con l’intento di portare in maniera capillare servizi ATM, di pagamento e assicurativi per far fronte alla progressiva diminuizione dei punti di servizio sul territorio e favorire la pedonalizzazione della Farmacia come punto di riferimento per il cittadino", si legge sul sito web creato ad hoc.

Qual è il progetto

Un nuovo modo di vivere la farmacia, quindi, che "evolve diventando anche un punto per l’erogazione in sicurezza di servizi di tipo bancario, postale ed assicurativo andando a colmare un vuoto dovuto alla progressiva e inesorabile riduzione degli sportelli bancari e postali e dei relativi ATM nelle aree meno popolate". Come viene spiegato, il contante immesso viene reso disponibile, oltre che per i resti, anche per il prelevamento da parte dei clienti della farmacia che potranno effettuare un prelievo come ad un normale sportello bancomat. Nascerà anche l'app dedicata, che consentirà di richiedere il prelievo tramite qr code che verrà letto dalla cassa intelligente che eroga i contanti richiesti: in questo modo si potranno anche ritirare i soldi senza dover necessariamente utilizzare carta di credito o di debito.

In Umbria il test nazionale

Se il progetto avrà successo, in farmacia si potrà andare per acquistare medicinali e cosmetici ma anche per prelevare o pagare bollette. "Tante farmacie, soprattutto nei piccoli Paesi, ci segnalavano che molti clienti entravano in cerca di un bancomat da cui prelevare contante e da lì ci è venuta l'idea" spiega a Repubblica Franco Baldelli, managing director di Innovacash srl, la startup controllata da Farma Service Centro Italia. "Il progetto, partito in Umbria per essere replicato in tutta Italia - sottolinea Augusto Luciani, presidente di Farma Service Centro Italia - prevede che il contante delle farmacie, che è ancora significativo, venga messo a disposizione degli sportelli per essere ritirato. La prima macchina è stata già installata a Perugia e sta funzionando, per questo motivo siamo fiduciosi".

Cosa si può fare

Con gli accordi stipulati, il contante sarà reso disponibile dietro una commissione come quella che si paga quando si preleva da uno sportello diverso da quello della propria banca. Ma si potrà anche depositare o prenotare denaro oltre ai pagamenti delle utenze (luce, gas, ecc) e stipulare polizze assicurative. Il denaro raccolto e non rititato dalla farmacia si deposita all'interno della macchina, "in cassetti blindati ed è come se fosse stato depositato in una banca", specifica il direttore di Innovacash. Dopo Perugia, nel mese appena iniziato inizierà la sperimentazione in una ventina di farmacie umbre e del Centro Italia con l'obiettivo di espandersi velocemente su tutto il territorio nazionale.

"Il successo dipenderà da noi ma sarà importante seguire l'evoluzione del mercato e dell'economia, dal momento che la carenza di chip si sta facendo sentire anche nel nostro settore", conclude Baldelli.

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