Nattino, maxi sequestro della Gdf

Il presidente di Finnat: «Caso personale, non riguarda la banca»

Il nucleo di polizia valutaria della Guardia di Finanza ha eseguito ieri un sequestro preventivo di beni per 2,5 milioni di euro nei confronti del presidente di Banca Finnat Giampietro Nattino. Il provvedimento è stato disposto dal Gip del Tribunale di Roma su richiesta della Procura di Roma.

In una nota della Guardia di Finanza si legge che da un'inchiesta sono emerse «condotte penalmente rilevanti per manipolazione del mercato» nei confronti del banchiere per aver effettuato a più riprese compravendite di azioni di Banca Finnat con lo schermo di depositi presso l'Apsa, l'Amministrazione del patrimonio del Vaticano, e lo Ior nella disponibilità dello stesso Nattino. Il banchiere, aggiunge la nota delle Fiamme Gialle, è indagato anche per ostacolo alla Consob per aver comunicato dati non corrispondenti al vero sugli acquisti di azioni Banca Finnat dall'Apsa.

La contestazione riguarda, in particolare, l'operatività su conti presso lo Ior e presso l'Apsa chiusi nel marzo del 2011. Risultano indagati anche due dirigenti vaticani (Paolo Mennini e di Pietro Menchini) che nel 2011 lavoravano per l'Apsa, l'ufficio che amministra i beni di proprietà della Santa Sede. Tra i beni sequestrati ci sono un immobile a Roma, terreni e azioni Finnat.

Il banchiere ieri ha precisato che si tratta

di un provvedimento che lo interessa personalmente e non riguarda Banca Finnat. Ha inoltre ribadito la propria totale collaborazione con gli organi preposti, «confidando nella rapida e positiva conclusione della vicenda».

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