"Non c'è problema sulle banche". Renzi smentito dai numeri

Per Renzi non si tratta di emergenza, ma sicuramente le banche italiane hanno problemi

"Non c'è problema sulle banche". Renzi smentito dai numeri

Sul sistema bancario "la mia posizione è uguale a quella di Padoan e del governatore Visco, non ho nulla da aggiungere. Non c'è un problema italiano. C'è qualche singola situazione aperta per mille motivi. Queste situazioni vengono seguite da un gioco di squadra del Paese che si preoccupa di risolvere eventuali problemi prima che accadano". Così Matteo Renzi riferendosi al dialogo in corso con i leader europei sulla sofferenza del sistema bancario sui mercati dopo Brexit. "L'obiettivo è evitare problemi agli italiani e ai correntisti. C'è il pieno supporto degli altri partner europei, ne ho parlato anche con Juncker, l'Italia non è sotto osservazione".

Sarà, eppure non sarà una emergenza ma di sicuramente le banche italiane hanno problemi. Infatti, come spiega La Stampa, "la montagna di sofferenze che grava sui conti delle nostre banche riguarda innanzitutto i big del settore. Infatti sui 12 principali gruppi creditizi italiani pesa circa il 40% dei 360 miliardi di crediti deteriorati e ben il 75% delle sofferenze nette (65,9 miliardi su 87). Su un totale di 1305 miliardi di euro di crediti netti in essere al 31 marzo scorso, rivela uno studio della Uilca, la federazione dei lavoratori bancari della Uil, i crediti deteriorati delle prime 12 banche italiane, dalle sofferenze sino ai finanziamenti scaduti, ammontano 143,9 miliardi (11,03% del totale). La metà di questa cifra (72,7 miliardi) fa capo ai due gruppi maggiori, Intesa e Unicredit. Ma mentre queste due banche, grazie ad un maggior equilibrio del rischio sia a livello di settori che di Paesi, dovuto alle loro maggiori dimensioni, presentano una esposizione sotto la media (rispettivamente 9,2 e 7,9%), tutte le altre 10 insieme generano l’altra metà delle crediti deteriorati (che incidono per il 15,8%) pur erogando la metà del credito delle prime due (461,2 miliardi)".

Entrando più

nel dettaglio, sono cinque le banche che versano in gravi condizioni finanziarie: Mps, Veneto Banca, Banca Carige, Credito Valtellinese e Banco Popolare (anche se quest'ultima con la fusione con Bpm si è messa al riparo).

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