La prima grana per Flavio Cattaneo, nuovo amministratore delegato di Ntv, la società ferroviaria che ha dato vita al supertreno Italo, è sindacale. Le organizzazioni Filt Cgil, Fit Cisl Uiltrasporti, Ugl e Fast Confsal hanno infatti proclamato per il prossimo 10 aprile uno sciopero di 24 ore di Ntv. La protesta arriva dopo la decisione dell'azienda di mettere in mobilità 248 dipendenti sui 1.000 complessivi dopo la rottura della trattativa avvenuta l'altra sera. Tecnicamente, fanno sapere fonti vicine al dossier, la procedura era già stata avviata ma poi sospesa per dare spazio al negoziato. I sindacati, però, precisano che nessuna procedura è stata finora avviata, non essendo mai arrivata alcuna comunicazione di messa in mobilità.
È la prima agitazione indetta dai sindacati confederali da quando la società è operativa (aprile 2012). Il 15 marzo scorso, infatti, ad astenersi dal lavoro era stato, a livello nazionale, il personale ferroviario aderente a Cat e Usb. Il cda di Ntv ha votato compatto per la riattivazione da questo mese delle procedure di mobilità per 248 lavoratori, la cui età media è di 30 anni. La società starebbe mettendo in campo una serie di iniziative per evitare possibili disagi ai clienti. Lo stop ai negoziati deriva dal mancato accordo sul periodo di solidarietà chiesto dall'azienda in cambio del ritiro del piano di mobilità. Ai cinque anni messi in un primo tempo sul tavolo, Cattaneo era sceso fino a tre. Irremovibili, invece, i sindacati su due anni di sacrifici. I sindacati contestano «la posizione rigida e inflessibile dell'azienda»: all'inizio della trattativa, in settembre, ricordano i sindacati, «Ntv aveva attribuito la propria crisi ad aspetti legati al sistema regolatorio individuando 248 esuberi; da allora sono arrivate le risposte alle loro richieste sia sui pedaggi sia sui certificati bianchi, ma nonostante questo quel numero non è mutato. L'azienda, comunque, ha sempre ricordato che la crisi è dovuta anche alle perdite economiche e all'indebitamento, tant'è vero che ha avviato la rinegoziazione del debito con le banche. Sulla durata della solidarietà, anche l'offerta di tre anni, oltre a essere in contrasto con la legge e con quanto fatto finora nel settore, è stata presentata come un prendere o lasciare: Cattaneo ha tolto tutte le opzioni negoziali disponibili al tavolo».
Intanto Ntv prosegue il lavoro con le banche per la rinegoziazione
del debito: per l'accordo sarebbe questione di giorni. Il passo è necessario per non cadere nella tagliola della legge 24/46: se il capitale scende sotto il livello delle perdite esiste il rischio di continuità aziendale.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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