Milano - Il primo novembre, tra meno di due mesi, decollerà la Nuova Alitalia. Ieri il commissario straordinario, Augusto Fantozzi, ha fatto suoi gli auspici espressi da Corrado Passera e ha indicato questa data come quella possibile per l’«avvio» dell’attività. Attività che, in realtà, procede: «As usual», ha detto, come sempre. «È esercizio difficile andare avanti regolarmente ma ci stiamo provando; anche perchè interrompere il servizio sarebbe un danno per l’azienda». E ancora: «Di strada ce n’è tanta da fare, siamo solo agli inizi». Anche sulle Miglia (i punti-premio del programma fedeltà) è stato tranquillizzante, e per dare solennità all’impegno di non cancellarle si è espresso in latino: «Pacta sunt servanda», il principio di ogni uomo di parola. Poi, una caduta di stile: «Qualche imbecille in giro per il mondo ci può anche essere», ha detto riferendosi a quei fornitori (di carburante e di catering, oltre ad albergatori che ospitano gli equipaggi) che hanno cominciato a chiedere pagamenti in contanti, visto lo stato della compagnia. Alitalia è commissariata, ha 1,2 miliardi di debiti, la sua crisi è sulle pagine di tutti i giornali del mondo, e chi chiede, per prudenza e per tutelare il proprio lavoro, di essere pagato cash, da Fantozzi viene trattato come un «imbecille».
Entro settembre - ha annunciato ancora il commissario, che ieri ha partecipato a una conferenza stampa con il presidente dell’Enac, Vito Riggio - sarà scelto anche il partner internazionale. Tema sul quale ieri c’è stato un tam tam che è andato di qua e di là delle Alpi. Ha cominciato il quotidiano francese La Tribune, pubblicando «un patto segreto» secondo il quale ad Air France sarebbe stata offerta la maggioranza della Nuova Alitalia a partire dal 2013, anno in cui scadrà l’impegno dei soci di non vendere le proprie azioni. Air France non ha commentato, mostrandosi tuttavia sempre disponibile ad acquisire fin d’ora una quota del 10-20%, come già dichiarato nei giorni scorsi. Poi si è mossa Intesa Sanpaolo, coinvolta dalle indiscrezioni, che ha ufficialmente definito «priva di fondamento» l’ipotesi rilanciata dalla Tribune. Per capire chi ha ragione dovremo aspettare cinque anni. In serata, ancora gossip: «Air France-Klm vorrebbe una quota maggioritaria per esercitare il controllo su Alitalia, anche se comunque non rinuncerà a una quota di minoranza» ha scritto l’agenzia France presse, l’Ansa francese. A chiusura, il ministro del Tesoro Giulio Tremonti ha dichiarato tranchant: «Di Air France parlerò mercoledì alla Camera», quando, in un’audizione, riferirà sullo stato dell’arte dell’intera vicenda.
Ieri l’Enac ha reso noto che all’Alitalia è stata concessa una licenza provvisoria di volo per la durata di sei mesi, che scadrà dunque il primo marzo dell’anno prossimo. L’Enac ha, contestualmente, sospeso la licenza ordinaria della compagnia. Le decisioni nascono dalla normativa europea, che fissa parametri patrimoniali e di continuità aziendale per l’esercizio dell’aviazione civile, parametri che Alitalia non ha più da un pezzo; un problema che soltanto ora, con la dichiarazione d’insolvenza (accertata e formalizzata ieri dal tribunale di Roma) e la nomina del commissario, è diventato talmente evidente da non poter più essere eluso.
L’Enac sottolinea che il provvedimento «non comporta alcuna variazione operativa per il vettore.
È stato preso in base alla normativa di riferimento, a tutela della continuità delle attività di volo del vettore stesso, per permettere uno svolgimento senza soluzione di continuità fino alla completa definizione del nuovo assetto della compagnia e del passaggio al nuovo vettore». Riggio si è incontrato con Fantozzi per «la verifica della situazione economico-finanziaria» della società alla luce della ristrutturazione e del commissariamento.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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