Opa di Vicenza su BancaEtruria Zonin mette sul piatto 217 milioni

Le manovre per il matrimonio tra Banca Popolare di Vicenza e Popolare dell'Etruria e del Lazio entrano nel vivo. L'istituto di Gianni Zonin lancia un'Opa del valore di 217 milioni sulla banca d'Arezzo. Ora il cda della Bpel ha tempo fino al 12 giugno per valutare l'offerta. La proposta di Vicenza (che vede Mediobanca advisor) prevede un corrispettivo di un euro per azione con un premio del 25,8% rispetto al prezzo ufficiale di Borsa del 27 maggio (0,7949 euro). Valore verso i quali si è portato il titolo in Borsa, con un balzo del 19% a 0,93 euro.
L'offerta pubblica passa attraverso una serie di condizioni tra cui il raggiungimento di una partecipazione superiore al 90% del capitale di Etruria e il suo delisting (fatta salva la facoltà di Vicenza di rinuncia).
L'efficacia dell'operazione prevede anche la trasformazione di Bpel da cooperativa in società per azioni. L'integrazione tra le due banche creerebbe una sinergia sia di mercato (con Vicenza e Arezzo poli dell'oro), sia dal punto di vista territoriale. Le nozze con l'Etruria consentono, infatti, all'istituto vicentino di ampliare il proprio raggio d'azione nel Centro-Sud Italia.

Ma Vicenza ha messo anche nel mirino i 70 sportelli della Popolare di Marostica, la cui due diligence è stata prorogata di una settimana (all'istituto è interessato anche la Popolare dell'Alto Adige). E c'è poi una terza banca che fa gola a Zonin. È la Cr di Ferrara, il cui esame dello stato di salute sarà terminato entro la fine del mese.

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