OpenAi si prepara per Wall Street. Atteso un debutto da 1.000 miliardi

L'italiana Bending Spoons ha raccolto altri 710 milioni

OpenAi si prepara per Wall Street. Atteso un debutto da 1.000 miliardi
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OpenAi, dopo essere diventata a tutti gli effetti un'azienda avendo abbandonato il modello non profit, si prepara a sbarcare a Wall Street con un'offerta pubblica iniziale che potrebbe arrivare a mille miliardi di dollari. Si tratterebbe della più grande Ipo mai registrata, spinta dalla crescita esplosiva dell'intelligenza artificiale generativa e dal successo di ChatGpt. Nei piani di Sam Altman, la società dovrebbe quotarsi in Borsa entro il 2027, anche se questo potrebbe avvenire già nella seconda metà del 2026. Per ora le trattative sono ancora in fase iniziale e i piani, comprese le cifre e le tempistiche, potrebbero cambiare a seconda della crescita dell'azienda e delle condizioni di mercato.

Proseguendo nell'esame di Wall Street, questa è una settimana molto calda per le Big Seven che stanno presentando i conti relativi al terzo trimestre (Nvidia esclusa che li pubblicherà il 21 novembre). Ha cominciato Meta, i cui ultimi tre mesi sono stati caratterizzati da forti contrasti: il fatturato è volato a 51,24 miliardi di dollari, ben al di sopra delle attese, ma l'utile per azione si è fermato a 1,05 dollari, molto al di sotto dei 6,7 dollari previsti. Il calo è dovuto a un onere straordinario da 16 miliardi legato al Big Beautiful Bill, la legge di bilancio voluta da Trump. Gli effetti sono stati subito evidenti sul mercato dove, prima ancora dell'apertura, il titolo Meta aveva perso quasi l'8%.

Fatturato di 102,3 miliardi nel terzo trimestre per Alphabet, società madre di Google, dato superiore alle attese e in crescita del 16% rispetto all'anno precedente. In vetrina i numeri di Google Cloud, con un fatturato di 15,16 miliardi che ha battuto le più ottimistiche previsioni.

Trimestre positivo anche per Microsoft, spinta dai conti della divisione cloud Azure. L'azienda fondata da Bill Gates ha registrato ricavi per 77,67 miliardi (+18% rispetto all'anno precedente) e l'utile netto è salito a 27,7 miliardi.

Non solo Stati Uniti.

Tornando in Italia, l'unicorno Bending Spoons subito dopo l'annuncio dell'acquisizione di Aol, ieri ha anche chiuso una raccolta da 710 milioni di dollari in equity, con una valutazione pre-money di 11 miliardi di dollari, guadagnandosi il titolo di società tecnologica italiana a più alto valore di sempre.

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