Ora Foodora pedalerà anche in Borsa

Il gruppo è valutato 4,4 miliardi. Le polemiche sulla paga dei fattorini

Ora Foodora pedalerà anche in Borsa

Cinzia Meoni

A forza di pagare con pochi spiccioli i ragazzi delle consegne, hanno costruito un gruppo da 4,4 miliardi di euro. Delivery Hero, che opera nel mercato delle consegne di cibo a domicilio sotto le insegne di Foodora, Lieferhel e Foodpanda, sbarca oggi a Francoforte con quella che si preannuncia come la maggiore quotazione del mercato tedesco degli ultimi tre anni.

Saranno quotati 39 milioni di titoli di nuova emissione su 172 milioni complessivi. Le azioni dell'ex startup berlinese fondata nel 2011 da Niklas Östberg e partecipata al 35% dall'incubatore Rocket Internet, andranno sul mercato a 25,5 euro, nella parte alta della forchetta iniziale, per un valore complessivo dell'operazione di 996 milioni. Si tratta di un prezzo non esattamente a sconto, considerando che il gruppo ha chiuso l'ultimo bilancio in profondo rosso (a livello di ebitda la perdita è di 116 milioni) su un fatturato di 347 milioni. Ma d'altro canto il mercato mondiale del «takeaway» vale, secondo McKinsey, 83 miliardi di euro e, per di più, i precedenti borsistici delle rivali sembrano a favore. Takeaway.com, ad esempio, quotatasi lo sorso anno è in rosso e, ciononostante, dall'Ipo ha guadagnato il 60 per cento. E la pioniera Just Eat, quotata a marzo del 2014 e in utile, in tre anni ha guadagnato in Borsa il 150 per cento. In ogni caso Delivery Hero sposa uno scenario ancora più ottimistico visto che, stando alle stime di Warburg Reaserch, è stata valutata dieci volte il giro d'affari previsto per fine anno rispetto alle otto volte a cui trattano Just Eat e Takeaways. Il premio è giustificato, a giudizio degli esperti, dalla diffusione su scala mondiale dei marchi del gruppo berlinese.

Delivery Hero, come numerose startup digitali di ultima generazione, vanta una struttura molto flessibile dominate da piattaforme hi-tech innovative e con spese fisse molto leggere. Tant'è che persino l'acquisto e la manutenzione delle biciclette utilizzate da chi porta a domicilio le prelibatezze gourmet preparate nei migliori ristoranti della città, è in capo ai fattorini. Alla faccia della sostenibilità che predilige le bici «muscolari» alle due ruote motorizzate, emblema, della leggerezza degli Anni '80.

I fondi raccolti non saranno destinati ad aumentare le paghe riconosciute ai novelli «ragazzi del pony express» in Italia che un anno fa, via WhatsApp, avevano dato avvio a una protesta piuttosto rumorosa per il trattamento economico riservato, ma saranno destinate ad alimentare la crescita del gruppo, che oggi è presente in più di 42 Paesi.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica