Patrimoniale? Nel mirino dipendenti e pensionati: quanto ci costerà

Il governo si starebbe preparando alla patrimoniale. I risparmi della classe media sono sotto scacco. Ecco quanto i cittadini italiani dovranno pagare

Patrimoniale? Nel mirino dipendenti e pensionati: quanto ci costerà

C’è chi non si fida dello Stato proprio per questo esatto motivo. Su questo punto il nostro caro e amato Giuseppi, potrebbe giocarsi tutto. Il governo, immerso fin sopra i capelli nell’emergenza coronavirus, rischia l’implosione. Tutto parte da una dannata voglia di soldi. Quel denaro che lo Stato leviatano non si accontenterà mai di fagocitare. Quei soldi che gli italiani hanno messo in un cantuccio a fatica e che ora, per amor di patria, sono chiamati a sganciare. In una parola: patrimoniale. "Chi ha di più deve dare di più", è il ritornello che la sinistra si appresta a intonare.

"Il Pd torna a proporre una misura suicida per mettere le mani sui nostri soldi", scriveva sul suo blog Andrea Indini. Ed è proprio così. Dicono di voler colpire i redditi più alti e fissano già la soglia: un contributo di solidarietà per gli anni 2020 e 2021 che dovranno versare i cittadini con redditi superiori ad 80mila euro. Un contributo dal 4% all’8%, per cinque fasce di reddito, dagli 80mila euro a oltre un milione di imponibile Irpef. Il contributo di solidarietà, questo orrore statalista, proposto dai dem per fare fronte alla povertà causata dal coronavirus, andrebbe da 110 euro ai 54mila euro l’anno.

La misura, annunciata dal capogruppo alla Camera, Graziano Delrio, è illustrata nell’emendamento annunciato dal Pd alla Camera come proposta di modifica al decreto "Cura Italia". C’è da dire che agli altri soci di maggioranza del governo gialloverde, soprattutto Movimento 5 Stelle e Italia Viva, questa ipotesi non è piaciuta. Mentre è piaciuta, come era prevedibile, a Leu. Ma vediamo nel dettaglio i numeri. La proposta riguarderebbe 800mila contribuenti. Il contributo, deducibile dal reddito complessivo, sarebbe del 4% oltre 80mila euro, del 5% oltre 100mila euro, del 6% oltre 300mila euro, del 7% oltre 500mila euro, dell’8% oltre un milione di euro.

Sarebbero 110 euro l’anno per 200mila contribuenti che guadagnano sopra gli 80mila euro (200 euro lordi, ma con la possibilità di dedurre 90 euro). Da 90mila a 100mila euro il contributo sarebbe di 331 euro al netto della deducibilità; 718 euro da 100mila a 120mila euro; 1408 euro da 120mila a 150mila; 2512 euro da 150mila a 200mila euro; 4583 euro da 200mila a 300mila euro; 9276 euro da 300mila a 500mila euro; 22.252 euro da 500mila a un milione; i 796 contribuenti che dichiarano più di un milione darebbero 54.001 euro l’anno.

C’è poi chi ha fatto bene i conti e questo è il terrificante risultato. Sono poco più di 800mila i contribuenti italiani con redditi superiori a 80mila euro, come abbiamo già scritto. Ma chi sono questi 800mila eroi della patria che il governo è tentato di rapinare? Per l’85% si tratta di lavoratori dipendenti e pensionati che versano già oltre il 20% dell’Irpef. Dai dati sulle dichiarazioni dei redditi dello scorso anno, quindi, relative ai redditi 2018, le ultime messe a disposizione dal dipartimento delle Finanze del ministero dell’Economia, emerge che sono in totale 803.741 i contribuenti Irpef oltre la soglia di 80mila euro, a carico dei quali scatterebbe il contributo di solidarietà proposto dal Pd per fronteggiare l’emergenza coronavirus.

Si tratta dell’1,95% dei contribuenti totali Irpef che lo scorso anno risultavano 41.211.336. Di questi 803.741 contribuenti con redditi sopra 80mila euro, 447.232 sono lavoratori dipendenti e 238.525 pensionati: in totale 685.757. Nel dettaglio, 200.020 contribuenti (lo 0,49%, di cui 114mila lavoratori dipendenti e 63.183 pensionati) dichiarano tra 80 e 90mila euro, 136.279 (lo 0,33%, di cui 74.653 lavoratori dipendenti e 42.554 pensionati) tra 90 e 100mila euro, 165.176 (lo 0,40%, di cui 89.223 lavoratori dipendenti e 50.057 pensionati) tra 100 e 120mila euro.

Nella fascia tra 120 e 150mila euro ci sono 123.173 contribuenti (lo 0,30%, di cui 67.565 lavoratori dipendenti e 35.755 pensionati), in quella tra 150 e 200mila euro ne risultano 86.805 (lo 0,21%, di cui 48.991 lavoratori dipendenti e 23.953 pensionati) e scendono a 53.997 (lo 0,13%, di cui 30.029 lavoratori dipendenti e 14.233 pensionati) tra 200 e 300mila euro. Oltre i 300mila euro si contano solo 38.291 contribuenti (lo 0,09%, di cui 22.

248 lavoratori dipendenti e 8.790 pensionati). Questo è il target della patrimoniale. Questo è il bersaglio grosso che il governo si preparerebbe a colpire: la classe media e i pensionati.

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