In pensione con lo "scivolo allargato": ecco come funziona

Il dipendente che vorrà usufruirne dovrà comunque rinunciare ad una parte dell'assegno mensile che gli sarebbe spettato in caso di raggiungimento dell'età pensionabile

In pensione con lo "scivolo allargato": ecco come funziona

Pensione anticipata in arrivo per 30mila persone, che potranno lasciare il posto di lavoro anche prima di aver maturato i requisiti previdenziali previsti dalla legge sempre che, ovviamente, siano disposti ad accettare un taglio all'assegno mensile che andranno ad incassare.

È quanto previsto per la categoria dei dipendenti di aziende private dal ministro del lavoro del Partito democratico Andrea Orlando in un pacchetto di norme che sono inserite nel dl Sostegni-bis. Pacchetto nel quale è contemplato il potenziamento del contratto di espansione, introdotto in via sperimentale a suo tempo nel cosiddetto dl Crescita per convincere le imprese con oltre mille dipendenti ad operare uno "svecchiamento". Già nel dl Bilancio 2021, comunque, questa possibilità era stata allargata a comprendere attività con oltre 250 dipendenti, ma ora si punta ad un'ulteriore riduzione del numero.

Le novità

La soglia dovrebbe essere abbassata, infatti, alle aziende con almeno 100 dipendenti: anche in queste si potrà applicare sia la riduzione dell'orario di lavoro che lo scivolo per la pensione. Secondo i calcoli, questo ulteriore decremento della soglia (da 250 a 100 dipendenti massimi), includerà ulteriori 13mila aziende, per un totale di circa 30mila dipendenti (33mila nel 2022). Quanto costerà allo Stato questa manovra? Per il momento sarebbero stati stanziati 101,7 milioni di euro per l'anno in corso, 225,5 per il 2022, 50,5 per il 2023 e 30,4 per il 2024: sommando gli anni in cui verrà dilazionata, la novità costerà per la precisione 408,2 milioni di euro.

Non solo scivolo, ecco i tagli per i lavoratori

Con la pensione anticipata, il dipendente dovrà sacrificare una buona fetta del proprio assegno mensile: abbandonare il lavoro 5 anni prima del previsto con una retribuzione lorda di 36mila euro significa lasciare sul terreno l'8,5% del totale spettante oltre che il 21% dell'ultima busta paga.

Chi risparmierà, in caso di nuova assunzione per sostituire il pensionato, sarà invece l'azienda. Se quest'ultimo restasse al suo posto potrebbe costare complessivamente 260mila euro nei famosi 5 anni. Con l'applicazione del contratto di espansione il costo si ridurrebbe a 100mila euro in caso di raggiungimento della pensione di vecchiaia e 137mila in caso di applicazione dello scivolo.

I requisiti

Contratto di espansione attivabile solo se l'azienda interessata si occupi di: 1)favorire con lo scivolo l'uscita dal lavoro di componenti del personale a 60 mesi dalla pensione di vecchiaia; 2)assumere dipendenti qualificati; 3)usare la Cassa integrazione straordinaria fino a 18 mesi con riduzione del 30% dell'orario di lavoro per i dipendenti che ancora non hanno raggiunto i requisiti per arrivare allo scivolo; 4)predisporre una specifica formazione sulle nuove tecnologie per i dipendenti.

Si parla, quindi, di uno scivolo di 5 anni sulla pensione di vecchiaia, che potrà essere raggiungibile dai 62 anni di età, oppure da 37 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e da 36 anni e 10 mesi contributivi per le donne.

Nel periodo del cosiddetto "scivolo" il lavoratore incasserà 13 mensilità l'anno del peso che avrebbe avuto la pensione percepita al momento della conclusione del contratto di lavoro. Se lo scivolo accompagna alla pensione anticipata, inoltre, il titolare dell'azienda dovrà occuparsi di versare i contributi fino a conclusione.

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