Economia

Pensione anticipata se l'azienda è in crisi: ecco cosa cambia

Se l'azienda è in crisi, si potrà andare in pensione anticipata se mancano tre anni al completamento del ciclo lavorativo: ecco a chi è rivolta la misura che sarà presto approvata dal Mise

Pensione anticipata se l'azienda è in crisi: ecco cosa cambia

Si potrà scegliere se andare in pensione prima di aver maturato il diritto se la propria azienda versa in condizioni di crisi: è un decreto che sta per approvare il Mise (Ministero dello Sviluppo Economico) che ha previsto quasi la stessa indennità che si avrebbe se si arrivasse a fine ciclo.

A chi è rivolta la misura

L'agevolazione, se così vogliamo chiamarla, non è rivolta indistintamente a tutti ma ai lavoratori delle piccole e medie imprese in crisi per i più svariati motivi (Covid, guerra, ecc.). Come fa sapere Today, i soldi a disposizione sono 150 milioni per l'anno in corso, 200 milioni per il 2023 e altri 200 milioni per il 2024. Secondo le prime stime, farebbero parte di questa categoria più di 10mila lavoratori. Anche se questa misura era stata prevista dalla precedente legge di Bilancio, era rimasta "in aria" in attesa di un decreto varato dallo Sviluppo economico che dovrebbe essere realtà nei prossimi giorni.

Quali sono le imprese

Le imprese che potranno dar questa possibilità ai loro dipendenti hanno un personale compreso tra 15 e massimo 250 e non possono fatturare una cifra maggiore a 50 milioni di euro l'anno oppure non possono avere un bilancio che superi i 43 milioni di euro. Per non sbagliare interpretazione, per azienda in crisi si intende quella che ha "una diminuzione media del fatturato nei 12 mesi antecedenti la richiesta di almeno il 30% rispetto alla media del fatturato dell’anno 2019".

I requisiti

Non si può certo andare in pensione dieci o cinque anni prima del corso naturale degli eventi e dell'età pensionistica: la misura prevede che si può abbandonare il lavoro soltanto se mancano non più di tre anni rispetto ai requisiti che ha quel lavoravore. Per cui, si dovrà avere maturato l'età per una pensione di vecchiaia entro il 31 dicembre 2024 con 67 anni e un minimo di 20 di contributi oppure i requisiti per un pensionamento anticipato (42 anni e 10 mesi gli uomini, 41 anni e 10 mesi le donne che hanno compiuto almeno 62 anni). Chi decide di usufruire di questa misura, avrà un'indennità mensile pari al 90% la pensione lorda che avrà maturato con la fine naturale del rapporto di lavoro.

Per tutto ciò, dovrà essere la stessa azienda a fare domanda all'Inps almeno 90 giorni prima della data di risoluzione del rapporto dei lavoratori interessati, "i cui requisiti potranno essere oggetto di autocertificazione/ autodichiarazione da parte dell'impresa", si legge su fiscoetasse.

L'azienda dovrà allegare anche una copia dell’accordo collettivo con l’elenco dei lavoratori che vogliono avere la risoluzione dal contratto e una copia dello stesso.

Commenti