Quanto si perde sulla pensione da gennaio: ecco il ricalcolo

Novità in vista per le pensioni 2022: tra Ape Sociale, Opzione Donna e la rivalutazione dell'1,7% ecco cosa cambierà dal 1° gennaio

Quanto si perde sulla pensione da gennaio: ecco il ricalcolo

La Legge di Bilancio sarà approvata entro la fine dell'anno: tra le nuove misure, quella relativa alle pensioni che dal 2022 vedranno l'introduzione di Quota 102.

Ape sociale e Opzione Donna

Per l'età pensionistica saranno necessari 64 anni di età e 38 di contributi e avere la possibilità di uscire dal mondo del lavoro. Però, grazie all'ampliamento e alla proroga dell'Ape sociale si potrà andare via un anno prima, a partire dai 63 anni, mentre con Opzione Donna l'età di uscita rimane a 58-59 anni con 35 anni di contributi. Sono queste le misure, al momento provvisorie, che sostituiranno Quota 100 nel 2022 e che attendono l'ok definitivo, nero su bianco, dopo l'ultimo confronto dell'anno tra il governo e le parti sociali.

Cos'è l'Opzione "tutti"

Al centro dell'accordo, però, c'è la cosiddetta Opzione tutti: "la possibilità di lasciare il lavoro dal 2023 dai 63-64 anni in avanti, ma con il ricalcolo interamente contributivo dell'assegno (che comporta un taglio dell'importo variabile tra il 10 e il 25%)", si legge su Il Giorno. Per quanto riguarda l'Ape sociale, come accennato prima, c'è da dire che la misura pensionistica è stata estesa anche ad altre otto categorie di lavori gravosi che si vanno ad aggiungere a quelli già previsti (15). Ovviamente, vale anche per chi ha un'invalidità civile uguale o maggiore del 74%, coloro che assistono i familiari in difficoltà (caregiver) e per il lavoratori disoccupati che hanno esaurito l'Indennità mensione di disoccupazione (Naspi).

Attenzione, però: il rovescio della medaglia è la perdita fino al 35% della pensione con Opzione tutti: lo ha stabilito una simulazione della Cgil che ha calcolato come, con il sistema contributivo, la pensione si riduce in modo netto tra il 20 e il 35%. Come riportato da Repubblica, questo significa perdite comprese tra 20 e 130 mila euro da quando si va in pensione fino ad 82 anni, l'età media italiana.

In pensione a 63 anni e con 36 di versamenti anche gli insegnanti della scuola materna, chi lavora nelle pulizie, chi si occupa del verde (giardinieri) mentre, la categoria degli edili andrà via con 32 anni di versamenti. Come ci siamo occupati sul Giornale.it, per loro c'è l'ipotesi di Quota 93. E poi, come accennato all'inizio, si avrà la proroga anche per Opzione donna, che dà la possibilità di uscire in anticipo dal mondo del lavoro con 58 anni e 35 di contributi. Per usufruire di questa misura, però, bisognerà accettare per intero il calcolo contributivo dell'assegno: si avrà unb taglio del 25-30% sull'importo complessivo.

Il Fondo per le imprese

E poi, all'orizzone anche una novità per tutti i lavoratori di piccole e medie imprese in crisi a causa del Covid che dà la possibilità di utilizzare pensionamenti anticipati con 62 anni grazie a un Fondo con 200 milioni l'anno per i prossimi tre anni. Il Fondo sarà regolamentato entro il prossimo mese di febbraio grazie a un decreto del ministro dello Sviluppo economico che sarà condiviso con quelli dell'Economia e del Lavoro. Infine, dal 2022 le pensioni saranno commisurate al costo della vita: come abbiamo visto sul Giornale.it, ci sarà una rivalutazione dell'1,7% e la perequazione "piena" che è rimasta ferma per due anni.

Così, le pensioni fino a 2.062,32 euro avranno l'incremento pieno dell''1,7%; quelle comprese tra i 2.062,33 euro e i 2.577,90 euro avranno una rivalutazione dell'1,53% che arriva all'1,7% con lo "scaglione" fino a 2.062,32 euro.

Quelle superiori a 2.577,90 mensili avranno un incremento dell'1,275% anche se si applica anche in questo caso la rivalutazione dell'1,7% dello scaglione sino a 2.062,32 euro e dell'1,53% nella fascia compresa tra 2.062,33 e 2.577,90 euro.

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