Un nuovo attacco a Mediobanca da parte dell'ex group ceo di Generali, Giovanni Perissinotto, «sfiduciato» dal cda straordinario del 2 giugno scorso a causa della cattiva performance borsistico-finanziaria della società. In un'intervsita con l'Ansa il manager ha usato toni soft ma ha ribadito che il suo allontanamento ha un solo responsabile: Piazzetta Cuccia.
«In grosse compagnie internazionali - ha dichiarato - la successione si prepara in tempo. Qua è stata preparata dopo». Il punto di rottura, come già sottolineato nella lettera inviata al consiglieri prima del cda fatidico, è stato l'ipotetico aumento di capitale, più volte evocato e mai concretizzato. Lo stesso Perissinotto, nell'assemblea di aprile, lo aveva escluso. «La scena italiana è abbastanza asfittica di capitali. O uno accetta il concetto di essere internazionale anche come azionariato, il più possibile, oppure diventa una compagnia che deve regionalizzarsi», ha detto senza voler entrare più di tanto nel merito. «Quello che si può dire oggettivamente è che rispetto agli altri (Allianz, Axa, Zurich, ndr) siamo quelli che non l'hanno fatto», ha aggiunto.
Nessuna malmostosità su Unipol-Fonsai («Ho fatto sempre il mio dover», ha tagliato corto) e neanche nei confronti del nuovo ceo Mario Greco («Se mi cercherà, sono pronto a fare una chiacchierata»). Il futuro probabilemnete sarà fuori dal mondo delle polizze. «Desidero perseguire qualcosa di internazionale - ha concluso - più imprenditoriale, meno burocratizzato, più agile».
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