Petrolio in volo, sfondati i 70 dollari

Brent mai così alto da due anni. La spinta della ripresa estiva

Petrolio in volo, sfondati i 70 dollari

La ripresa dell'economia post Covid e la decisione, presa martedì dai Paesi dell'Opec+ di proseguire sulla strada di un graduale aumento della produzione, infiammano i prezzi del petrolio: ieri il Wti americano ha sfiorato i 69 dollari al barile, mentre il Brent in Europa si attestava oltre i 71 dollari, per la prima volta da due anni.

Il Cartello allargato ad altri produttori come la Russia ha infatti fissato il prossimo summit a luglio, quando sarà discussa la politica da adottare da agosto in poi. Una situazione di stabilità, quindi, che non viene intaccata dalla prospettiva di un riaffacciarsi di Teheran sul mercato: «Il ritorno dei barili iraniani non sembra essere un problema imminente per il mercato petrolifero con il quinto round di negoziati nucleari a Vienna che non è riuscito a fare un importante passo avanti diplomatico», nota Rbc Capital Markets. Anche perché se l'offerta aumentasse per fine anno, sarebbe in buona parte riassorbita dalla crescita economica. Il primo aprile l'Opec+ aveva deciso di aumentare la produzione di 2,1 milioni di barili al giorno a partire da maggio, una scelta compiuta sulla base delle previsioni della domanda e nonostante l'incremento dei contagi Covid in India. Da allora i prezzi, che da inizio anno sono aumentati del 40% - contribuendo a far aumentare l'inflazione negli Stati Uniti e in Europa - hanno esteso il rally. Compresi i tagli extra dell'Arabia Saudita che si assottiglieranno fino a luglio, l'Opec restituirà 700.000 barili al giorno (bpd) a giugno e 840.000 bpd il mese successivo, calcola Ing.

Come detto la corsa all'oro nero è poi merito dell'attesa ripresa della domanda di carburanti nella stagione estiva ormai alle porte, in virtù dell'uscita dal peggio della pandemia: l'Oms avrebbe approvato un vaccino anti-Covid di Sinovac per gli usi di emergenza, aprendo la strada a un secondo vaccino cinese per i Paesi in via di sviluppo.

Le prospettive dipendo certo dal Covid e dai colloqui Iran-Uniti ma «la domanda tra un anno o giù di lì potrebbe tornare ai livelli di prima della crisi», ha detto a Bloomberg il direttore esecutivo dell'Agenzia internazionale dell'energia, (Aie), Fatih Birol.

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