All'indomani dell'ultimo e decisivo strappo tra la famiglia Malacalza e Marco Tronchetti Provera, spunta il piano che gli imprenditori genovesi starebbero discutendo con i propri avvocati dello studio Erede Bonelli Pappalardo. Le ipotesi al vaglio sarebbero principalmente due, ma prima di decidere quale mettere in atto, Vittorio Malacalza e il figlio Davide starebbero aspettando possibili novità dalla Consob, alla quale hanno inviato un esposto.
L'Authority, infatti, starebbe esaminando il nodo che ha portato allo scontro dei Malacalza con Tronchetti Provera, cioè la decisione presa dal board di Camfin (con il voto contrario dei soci liguri), di scartare le ipotesi alternative dell'aumento di capitale, per far fronte al debito di 400 milioni di euro, la cui prima scadenza (137 milioni) è fissata a dicembre. La strada scelta a maggioranza è stata quella del prestito obbligazionario convertibile.
Le ipotesi allo studio dai Malacalza, secondo fonti bene informate, contemplerebbero anche il tentativo di scalata a Pirelli; gruppo che in Borsa capitalizza oltre 4 miliardi ed è controllato da Camfin con il 26,2 per cento. L'ipotesi scatterebbe nel caso il prestito obbligazionario non trovasse d'accordo le banche. In pratica, se la Consob dovesse evidenziare la mancanza di garanzie da parte di Camfin.
Sul tavolo degli avvocati ci sarebbe anche l'altra opzione, quella di chiedere di monetizzare l'uscita dei soci liguri dal gruppo che fa capo a Tronchetti Provera. Un addio che al presidente di Camfin, meno liquido allo stato attuale rispetto agli «avversari», costerebbe, a conti fatti, più del doppio di quanto avevano investito a suo tempo i Malacalza (80 milioni).
Le stesse indiscrezioni, comunque, rivelano anche l'estremo tentativo di trovare una non facile soluzione «amichevole» tra le due parti a una vicenda, che nella peggiore delle ipotesi potrebbe finire anche davanti a un giudice.
Il patto Malacalza-Tronchetti Provera, in scadenza a luglio, potrà essere disdetto già nel prossimo gennaio. C'è dunque un buon margine di tempo perché la situazione possa evolvere in un modo o nell'altro, ma sempre con gli occhi puntati sulla Consob.
Camfin, intanto, ha azzerato il valore contabile della partecipazione del 14,8% in Prelios rispetto ai 5,7 milioni al 31 dicembre. È quanto emerge dalla relazione ai risultati semestrali della holding che sta a monte della catena di controllo di Pirelli.
«Il valore contabile per azione della collegata Prelios al 30 giugno 2012 adeguato per riflettere la valutazione con il metodo del patrimonio netto - indica la relazione di Camfin consultata da Radiocor - è nullo, mentre il valore di mercato alla stessa data, desunto dalle quotazioni di Borsa, risulta pari a euro 0,13».
La decisione di Camfin segue i principi contabili Ias, in base ai quali quando la quota delle perdite di pertinenza di una collegata è pari o eccede il valore contabile della partecipazione, contabilizzata con il metodo del patrimonio netto, la partecipante cessi di imputare la sua quota di perdite ulteriori. Prelios è attualmente impegnata in un riassetto, e alla società sono ora interessati due soggetti: Fortress e la cordata Merloni-Caputi. In Borsa il titolo del gruppo immobiliare ha guadagnato ieri il 2,94 per cento.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.