"Pirelli va salvaguardata. Serve una risposta forte"

Orsini: "Società in stallo per l'ostruzionismo cinese"

"Pirelli va salvaguardata. Serve una risposta forte"
00:00 00:00

Il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, lancia l'allarme: «Pirelli è oggi in stallo. Serve una risposta forte del Paese. Auspichiamo che il governo difenda Pirelli, un'eccellenza del nostro Made in Italy». Il richiamo di Orsini è partito ieri a margine di un evento a Parma commentando la situazione di impasse legata all'ostruzionismo del socio Sinochem (non approva nemmeno i comunicati) e alle nuove leggi americane che vietano l'accesso al mercato, su tecnologie sensibili (come il Cyber Tyre), a società con soci pubblici cinesi. «Senza una riduzione stabile della quota di Sinochem sotto il 25%, Pirelli non potrà crescere negli Usa, con gravi ricadute anche in Italia: molte nuove assunzioni e importanti investimenti sarebbero infatti a rischio», ha sottolineato il leader degli industriali. Al richiamo di attenzione del numero uno di Confindustria ha subito risposto il ministro delle imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, assicurando che «ovviamente il governo è attivo e vigile» sul dossier Pirelli «nell'ambito della procedura del Golden Power che è stata già attivata» nel 2023. «Quindi il governo è stato in campo da subito secondo le regole europee e italiane che riguarda la procedura del Golden Power, anche alla luce dei provvedimenti americani su cui stiamo molto attenti per le ricadute che possono avere su questa importante e significativa impresa multinazionale italiana, a cui garantiremo ovviamente come sempre, come già accaduto, il pieno sostegno del governo», ha aggiunto il ministro.

Vedremo come e quando si concretizzerà la risposta del governo all'appello di Orsini. Nel frattempo, sul fronte societario, il prossimo 12 giugno si riunirà a porte chiuse l'assemblea dei soci del gruppo di pneumatici. Il 26, 27, 28 e 29 maggio, Camfin la cassaforte del vicepresidente Marco Tronchetti Provera - che solo la settimana prima aveva rilevato in quattro sedute un pacchetto azionario di circa lo 0,6% - ha acquistato oltre 3,4 milioni di azioni pari a circa lo 0,34% di Pirelli con un investimento complessivo di circa 21,5 milioni. Complessivamente, quindi, la partecipazione Mtp/Camfin passa dal precedente 26,97% al 27,31 per cento. La mossa non è una sorpresa, considerando che il cda del veicolo controllato da Tronchetti aveva già approvato la salita fino alla soglia d'Opa e la partita con Sinochem si sta scaldando. I rapporti tra il management e i soci cinesi sono ai minimi. Il bilancio 2024 e la trimestrale sono stati bocciati dai rappresentanti di Sinochem, portando a uno stallo in consiglio che «sta mettendo a rischio lo sviluppo futuro del gruppo», ha avvertito lo scorso 24 maggio in un'intervista l'amministratore delegato Andrea Casaluci chiarendo che «non c'è un tema Cina per Pirelli, abbiamo un rapporto straordinario con il Paese in cui siamo con presenza industriale da 20 anni».

Quindi «il tema non è di rapporto con la Cina, ma la presenza nella struttura azionaria e nella governance di Pirelli di un socio cinese controllato dal governo e con una quota rilevante», aveva aggiunto Casaluci.

Ieri in Piazza Affari il titolo Pirelli ha chiuso a +0,74% a 6,24 euro.

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica