Economia

Pos meno cari, crescono i pagamenti elettronici

I pagamenti elettronici sono cresciuti ulteriormente e sono diventati anche più sicuri ed economici: lo testimonia un recente studio

Pos meno cari, crescono i pagamenti elettronici

La propensione dei consumatori verso i pagamenti elettronici appare sempre più marcata. Le remore legate al costo delle transazioni e alla loro sicurezza stanno lentamente lasciando il posto a una crescente predilezione dell’utilizzo delle tecnologie nel commercio on-line. Anche i commercianti stanno toccando con mano la discesa dei costi del Pos, che prima rappresentavano un forte disincentivo. C’erano addirittura molti di loro che rifiutavano transazioni elettroniche e pretendevano di ricevere esclusivamente i contanti nella vendita di beni e servizi, violando le norme in vigore dal luglio scorso sull’obbligo di versamenti tracciabili.

Pagamenti elettronici più sicuri ed economici

Anche a seguito della pandemia, i pagamenti elettronici sono cresciuti ulteriormente e sono diventati anche più sicuri ed economici. Lo testimonia un recente studio dell’Osservatorio ConfrontaConti.it e SOStariffe.it sui costi in Italia del Pos nel 2022. La spesa iniziale per l’attivazione del Pos si è ridotta negli ultimi cinque anni, a partire dal 2017 e fino a oggi, del 66,5%, scendendo a 22,82 euro. Anche il canone mensile è sceso a 6,60 euro (-63,6%).

Se, dunque, esercenti, aziende e professionisti intendono munirsi di Pos, non devono più sobbarcarsi costi enormi. Anzi, in diversi casi, il Pos non prevede alcuna spesa iniziale perché il dispositivo può essere ottenuto sottoscrivendo un abbonamento mensile. Anche le commissioni che le banche applicano alle transazioni effettuate con un Pos sono in netto calo. Ad esempio, con le carte di pagamento che utilizzano il circuito PagoBancomat si registra una commissione media pari all’1,40% (nel 2017 sfiorava il 2%), mentre in generale la commissione è dell’1,66%, a fronte del 2,56% di cinque anni fa.

Boom dei pagamenti contactless nei trasporti

Il settore dei trasporti pubblici è ripartito con slancio dopo il Covid. Fondamentale è risultato il ruolo della tecnologia, che rappresenta un ulteriore incentivo per riconquistare la fiducia delle persone e riportarle sui mezzi pubblici. Secondo una ricerca condotta da Wakefield Research per conto di Visa, il 95% degli italiani crede che i pagamenti contactless (quelli senza contatto diretto tra i dispositivi o le carte di credito e i Pos) abbiano portato benefici alla mobilità pubblica e anche alla sostenibilità ambientale. Il 39% degli italiani preferisce pagare i trasporti pubblici via contactless o dispositivo mobile, mentre il 49% afferma che i pagamenti contactless sono più convenienti.

Contenere le tariffe per incrementare i consumi

Nell’ambito dei trasporti urbani, rimane vivo l’auspicio di tariffe più abbordabili (abbonamenti mensili a prezzi popolari) al fine di incrementare l’uso dei mezzi pubblici, anche per proteggere maggiormente l’ambiente. Un esempio d’oltreconfine può aiutare a comprendere la necessità di contenere i costi dei trasporti pubblici. La Germania, grazie alla riduzione a 9 euro del costo di abbonamento mensile per viaggiare su tutto il trasporto pubblico nazionale, ha risparmiato ben 1,8 milioni di tonnellate di CO2 in tre mesi.

Tuttavia, va detto che l’Italia ha il primato in Europa del numero di città, ben 23, in cui è già possibile l’accesso contactless ai mezzi pubblici.

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