Oltre 27 miliardi per sperare. Nonostante ritardi notevoli, la macchina europea si mette in moto. L’uscita dalla crisi economica da coronavirus è ancora lontana, ma Bruxelles è pronta a rispondere alle richieste di aiuto dei Paesi membri. Sotto i riflettori comunitari compare così il fondo Sure. Uno strumento che costituisce la risposta più concreta possibile alla crisi del lavoro. Non a caso "Sure" è considerato "un elemento fondamentale della strategia globale dell’Ue volta a tutelare i cittadini e attenuare le gravi ripercussioni socioeconomiche della pandemia. Si tratta di una delle tre reti di sicurezza concordate dal Consiglio europeo per proteggere i lavoratori, le imprese e i Paesi".
La Commissione europea ha presentato proposte al Consiglio Ue per l’attivazione di un sostegno finanziario da 81,4 miliardi di euro per 15 Paesi, tra cui l’Italia. Al centro, un obiettivo preponderante: preservare l’occupazione. Una volta che il Consiglio avrà dato il suo via libera, gli aiuti saranno stanziati sotto forma di prestiti con interessi agevolati. Per il Belpasese sono previsti 27,4 miliardi di euro, la quota più alta. Tra i 15 Stati membri figurano anche la Spagna (21,3 miliardi) e il Belgio (7,8 miliardi). Il Portogallo e l’Ungheria hanno già presentato richieste formali che sono attualmente in fase di valutazione. A breve è prevista la presentazione di una proposta della Commissione relativa alla concessione di un sostegno a questi due Paesi. Gli Stati membri che non hanno già presentato richieste formali possono ancora farlo.
La richiesta formale di adesione al fondo è stata presentata dal governo giallorosso all’inizio di agosto. Con una lettera firmata dal ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, e dalla ministra del Lavoro, Nunzia Catalfo, l’Italia aveva presentato richiesta ufficiale per un importo totale di 28,5 miliardi, definendo il programma "un esempio positivo di solidarietà fra gli Stati a favore dei lavoratori europei".
Oggi Gualtieri commenta così il piano: "Fa esplicito riferimento alle principali misure attuate dal governo per sostenere il lavoro e l’occupazione. Dalla cassa integrazione per tutti i lavoratori dipendenti alle indennità per i lavoratori autonomi di vario tipo, i collaboratori sportivi, i lavoratori domestici e quelli intermittenti, dal fondo perduto per autonomi e imprese individuali al congedo parentale, dal voucher baby sitter alle misure per i disabili, dal credito di imposta sanificazione a quello 'adeguamento Covid'. È un apprezzamento alle politiche messe in campo in questi mesi dall'esecutivo per la salvaguardia dei livelli occupazionali, che sono state ritenute importanti e degne di essere pienamente sostenute, e un riconoscimento della scelta che abbiamo fatto di varare misure molto ampie che sono pressoché integralmente finanziate".
Sempre Gualtieri poi fa sapere: "Grazie a questo finanziamento, realizzato attraverso l’emissione di titoli comuni europei, il risparmio per le casse dello Stato nell’arco dei 15 anni di maturità può essere stimato in oltre 5 miliardi e mezzo di euro. È l’Europa della solidarietà e del lavoro che prende forma".
Ottimista anche il vicepresidente di Forza Italia, Antonio Tajani. In un tweet afferma: "Bene la proposta della Commissione europea di assegnare all’Italia 27,4 miliardi del fondo Sure per il pagamento della cassa integrazione. Ora l’Italia chieda di utilizzare i 37/38 miliardi del Mes per migliorare la sanità anticovid anche nelle scuole e nei trasporti". Favorevole Paolo Gentiloni, commissario europeo all’Economia: "Oggi la Commissione Ue propone il primo pacchetto di 81 miliardi per Sure. Destinatari 15 Paesi, 27 miliardi per l’Italia. L’Europa per il lavoro".
Piccato il commento dell'azzurra Mariastella Gelmini: "Il fatto che le risorse europee del fondo Sure per la disoccupazione siano disponibili per l’Italia è ovviamente un’ottima cosa. Tuttavia l’entusiasmo degli esponenti della maggioranza per il fatto che all’Italia tocchi la quota più grande del fondo mi pare piuttosto fuori luogo.
Significa semplicemente che - grazie anche alla disastrosa politica economica del governo - siamo fra i Paesi che pagherà un prezzo più alto alla disoccupazione. Quando è finita la festa per l’arrivo dei fondi per la disoccupazione, il governo potrebbe far sapere all’Italia quando deciderà invece su quelli del Mes per la sanità?".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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